Conto corrente bancario: definizione
Il conto corrente bancario è uno strumento tecnico bancario che consente l'utilizzo da parte dei soggetti privati e delle aziende per effettuare pagamenti e riscossioni di denaro. Offre, inoltre, la possibilità di gestire le somme in esso contenuteattraverso alcuni strumenti di pagamento che ci permettono di evitare l’uso di denaro contante: Bancomat e assegno bancario.
I soggetti privati lo utilizzano principalmente per la canalizzazione dello stipendio, l'addebito delle utenze e come forma di risparmio. Le aziende lo utilizzano per convogliare i flussi di incassi e pagamenti nazionali ed internazionali.
E’ un contratto "tipico", disciplinato dall’art. 1823 del codice civile che viene definito “conto corrente di corrispondenza” in quanto il titolare ha sempre l’esigibilità a vista delle somme in esso depositate.
Ogni conto corrente di corrispondenza è identificato da un codice IBAN (International Bank Account Number) che è la coordinata bancaria internazionale che consente di identificare, in maniera standard, univocamente il conto del beneficiario dei bonifici in entrata.
Dott. Claudio Griziotti
Claudio Griziotti Consulente Finanziario
Il conto corrente si può aprire presso qualsiasi istituto di credito italiano ed è la forma più immediata di risparmio parzialmente garantita per i privati in quanto ogni istituto risponde dei crediti vantati da terzi nei confronti del correntista fino ad un importo di € 103.291,38 aderendo al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
Il conto corrente è una forma di risparmio universalmente tutelata dall'intervento statale. La Costituzione italiana prevede che la Repubblica tuteli il risparmio in tutte le sue forme. A giustificazione di questi interventi si considerano i costi sociali in termini di disordine pubblico, povertà e disoccupazione che provocherebbero una corsa agli sportelli, l'interruzione del credito alle imprese e ai cittadini.
20/07/2012 16:08:59
Buonasera,
un anno fa (8/211) mi hanno versato 3000 euro sul c/c nel periodo estivo ed io, sinceramente, in vacanza non me ne ero accorto. E' fattibile, legale, corretto che dopo un anno (6/2012), la banca arbitrariamente, senza nessun avviso, senza contattarmi, mi prelevi questo importo dal c/c. Io mi sono fortemente arrabbiato perché il buon rapporto tra banca e cliente è basato sulla SACRALITA' del c/c. Sono arrabbiatissimo! Posso ricorrere, fare qualcosa? Non possono giocare tranquillamente con il mio c/c. Vi ringrazio anticipatamente.