Non performing loans: definizione
I non performing loans sono i cosiddetti prestiti
non performanti, vale a dire i crediti deteriorati: si tratta dei crediti
delle banche (e quindi di prestiti, finanziamenti o mutui) che non possono più
essere ripagati in maniera completa o regolare dai debitori. La riscossione di
questi crediti, di conseguenza, è incerta sia dal punto di vista
dell'esposizione di capitale che dal punto di vista del rispetto della
scadenza.
Come si gestiscono i non performing loans?
La gestione dei non performing loans è affidata alle
aziende di credito, che sono chiamate a coprire in maniera integrale le
posizioni in perdita risolvendole in maniera diretta o cedendole a prezzi di
saldo. Nel secondo caso, i prestiti non performanti vengono
venduti in cambio di denaro liquido a lotti numerosi: ad acquistarli sono società
che si occupano dello studio della composizione del portafoglio e che valutano,
in funzione delle informazioni commerciali relative ai debitori, la probabilità
di riscossione dei crediti deteriorati, tenendo conto dei ritardi nei
pagamenti, delle insolvenze senza fallimento o dei fallimenti a seconda dei
casi.
1. Come vengono classificati i non performing loans?
La classificazione dei non performing loans prevede che
essi siano suddivisi in crediti in sofferenza, crediti incagliati, esposizioni
ristrutturate ed esposizioni scadute. I crediti in sofferenza sono
i crediti bancari dei quali non è certa la riscossione, dal momento che i
soggetti debitori sono in uno stato di insolvenza (che può essere accertato a
livello giudiziale oppure no). I crediti incagliati, invece, sono
esposizioni nei confronti di chi si trova in una situazione di difficoltà che è
destinata a venir meno con il passare del tempo: essi, quindi, vengono
considerati come recuperabili, se non altro sul lungo termine. Rispetto ai
crediti in sofferenza, quelli incagliati si caratterizzano per un livello di
rischio più basso, e di conseguenza presuppongono degli accantonamenti più
bassi nelle riserve. Le esposizioni ristrutturate sono
esposizioni che vengono modificate nel tempo attraverso una variazione delle
condizioni contrattuali, che tuttavia determina una perdita. Le modifiche si
rendono necessarie a causa del deterioramento della situazione finanziaria del
debitore: si tratta, in genere, di un riscadenzamento del debito. Infine,
le esposizioni scadute o sconfinanti sono quelle che non
vengono onorate da più di 180 giorni e che non possono essere inserite in
nessuna delle altre categorie.
2. Che cos'è la centrale dei rischi?
La centrale dei rischi è un archivio che è stato creato
dalla Banca d'Italia con l'obiettivo di sorvegliare e di tenere sotto controllo
il rischio a livello nell'ambito del sistema bancario nazionale. Qui
confluiscono le posizioni debitorie di chiunque: si tratta di un vero e proprio
sistema informativo relativo all'indebitamento dei clienti nei confronti delle
società finanziarie e delle banche. Lo scopo della centrale dei rischi è quello
di consolidare la stabilità del sistema creditizio dal punto di vista
finanziario, ma anche di migliorare la qualità del credito che
viene concesso e di rafforzare la valutazione del merito di credito.
3. Che cosa sono i crediti oggetto di concessione?
Oltre ai non performing loans, a livello europeo le attività di
vigilanza hanno introdotto la definizione dei crediti oggetto di
concessione, che - come rivela il loro nome - sono oggetto di concessione
da parte delle banche: per esempio, un allungamento della durata del
finanziamento o una riduzione del tasso di interesse. In inglese si chiamano
forborne exposures.