Consulenze agrarie: definizione
Le consulenze agrarie possono
risultare utili in molteplici contesti: per esempio per i progetti di
rimboschimenti con finalità produttiva e ambientale, oppure per le sistemazioni
forestali e idrauliche, o ancora per i piani di gestione forestale. Vi si può
ricorrere, inoltre, per i progetti di viabilità forestale, per i progetti di
recupero di aree forestali degradate, per gli interventi di compensazione
forestale, per la messa in sicurezza di alberi, per i rilievi dendrometrici,
per i censimenti botanici, per i progetti di taglio boschivo e per i piani di
gestione forestale. La pianificazione in questo settore è molto importante,
poiché da essa dipendono la valorizzazione e la conservazione del patrimonio
naturalistico e boschivo. Con le consulenze agrarie, è possibile
conservare e migliorare le risorse forestali, in modo tale che possano essere
perpetuate a vantaggio delle prossime generazioni. Le foreste non servono solo
per produrre legna da ardere e legname da opera, ma sono indispensabili anche
per la regimazione delle acque e per garantire la stabilità dei versanti, senza
dimenticare - ovviamente - il loro valore per ciò che concerne l'aspetto
turistico, paesaggistico, ambientale, ecologico e ricreativo.
Come vengono realizzate le consulenze agrarie?
A seconda degli scopi a cui sono destinate, le consulenze
agrarie possono assumere la forma di relazioni agronomiche o di piani
di utilizzazione agronomica. La valutazione delle colture, le consulenze
fitosanitarie, le certificazioni agronomiche, i progetti di
filiera, le perizie rurali estimative, le valutazioni di incidenza e le perizie
agronomiche relative ai danni provocati dalla fauna selvatica e dalle avversità
atmosferiche rientrano nel novero delle attività che possono essere svolte.
1. Quali sono le competenze necessarie per fornire delle consulenze agrarie?
Prima di tutto, è necessario disporre di una lunga
esperienza relativa non solo ai fondamenti agronomici e alle produzioni
vegetali, ma anche ai mezzi tecnici che vengono utilizzati e alla
meccanizzazione, che deve far sì che la gestione ambientale sia il più
possibile corretta. Ecco perché le consulenze agrarie possono
essere utili per i direttori di riserve naturali, di parchi e di aree protette,
per gli addetti alla valutazione di impatto ambientale, per i progettisti di
interventi di restauro paesaggistico, per coloro che si occupano di studi di
pianificazione territoriale e per chi è impegnato nel controllo delle linee
produttive delle aziende del settore dell'agricoltura biologica e integrata.
2. Chi può usufruire delle consulenze agrarie?
Le consulenze agrarie possono essere
richieste dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti che gestiscono gli
ambiti naturali e le aree verdi, ma anche dalle imprese agromeccaniche, dagli
amministratori di condominio, dai giardinieri, dai manutentori del verde e
dalle società agricole.
3. Perché le consulenze agrarie sono importanti dal punto di vista urbanistico?
Chi si occupa di consulenze agrarie dispone
delle competenze necessarie per l'elaborazione di studi di fattibilità che
riguardino le norme ambientali, quelle paesaggistiche e quelle urbanistiche, in
modo tale che possano essere identificate le eventuali criticità anche in
funzione dei vincoli previsti. Si può procedere, in seguito, alla
predisposizione dei documenti necessari, tramite la dichiarazione unica
autocertificativa per le attività produttive o tramite le concessioni edilizie
ordinarie. Una particolare attenzione deve essere prestata alla
regolarizzazione dei fabbricati agricoli, che si tratti di un manufatto di
servizio, di un opificio o di una stalla, in relazione alle norme che
disciplinano la sicurezza e la salute degli addetti sul posto di lavoro.