
Un ddl all’esame della Camera propone un assegno divorzile per compensare le disparità economiche tra i due coniugi dopo il divorzio.
La determinazione dell’assegno si discosterà dal criterio del tenore di vita che viene meno con la fine dell’unione matrimoniale, e si baserà su nuovi parametri:
- Condizioni economiche dei coniugi dopo la fine del matrimonio.
- Ragioni dello scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
- Durata del matrimonio.
- Contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio individuale e comune.
- Reddito dei singoli coniugi.
- Impegno personale e condiviso nella cura di figli comuni minori o disabili.
- Ridotta capacità di reddito per motivi oggettivi.
- Mancata formazione professionale a causa dell'adempimento di doveri coniugali.
In base alla risposta della coppia rispetto tali parametri, il Tribunale deciderà la durata dell’assegno divorzile o lo rifiuterà in presenza di violazione degli obblighi coniugali.
Fonte e approfondimenti: www.studiocataldi.it