Dopo la pausa estiva, tra Governo e sindacati è ripreso il dibattito sulla riforma della pensione.
Tra le maggiori novità spicca la proposta della pensione minima ai giovani con 20 anni di contributi e pari a 650 euro al mese. Una proposta che garantirebbe l’accesso alla previdenza minima anche a coloro che hanno accumulato pochi contributi e in maniera discontinua.
Si è accennato alla possibilità per le donne di accedere all’Ape sociale con due o tre anni di bonus contributivo per consentire alle lavoratrici di anticipare i tempi per la pensione.
Al momento resta invariato il confronto sul rinvio dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019.
Fonte e approfondimento: www.leggioggi.it