
La commissione Finanze del Senato ha preso in esame il ddl delega Lepri, dal nome del primo firmatario del provvedimento riguardante l’assegno universale per i figli a carico.
Il provvedimento legislativo è stato presentato al parlamento il 30 aprile 2014 ma solo a marzo 2017 sono ripresi i lavori parlamentari per discutere delle dinamiche per attuare il ddl e riconoscere il sostegno economico famigliare.
Si parla di assegno universale perché l’aiuto sarebbe indirizzato anche a incapienti e lavoratori autonomi. Se approvato, la manovra finanziaria necessaria ad attuare il provvedimento richiederebbe 4 miliardi di euro che si aggiungerebbero ai 19 che già si spendono oggi per assicurare i vari assegni famigliari e che rientrerebbero nel nuovo strumento.
L’incentivo prevede un’erogazione a scaglioni e in base all’Isee: l’assegno universale per i figli a carico sarebbe corposo fino ai 3 anni di età, meno cospicuo dai 3 ai 18 anni e più esiguo dai 18 fino ai 26 anni quando il sostegno termina. L’incentivo sarebbe uguale per tutti fino a 30mila euro di Isee e diminuirebbe con un Isee nella fascia da 30 a 50mila euro. Inoltre, l’assegno universale prevede un incremento di 5mila euro per ogni nuovo figlio a carico.