
Torna allo studio del Governo l’ipotesi di aumentare le pensioni minime.
In vista del prossimo incontro con i sindacati, il Presidente Renzi ha riproposto la possibilità di aumentare le pensioni minime attualmente pari a €500 mensili. Se la notizia può far gioire i pensionati interessati, d’altra parte il buon proposito è difficile da concretizzare.
I pensionati che ricevono la minima sono 3,5 milioni e aumentare la pensione significherebbe gravare sulle casse dello Stato, così come estendere a tutto gli €80 mensili: in entrambi i casi, si andrebbe ben oltre i 2 miliardi previsti per il pacchetto pensioni. Cosa fare?
Un’ipotesi al vaglio del Governo è distinguere tra i pensionati che ricevono la minima quelli che hanno altre entrate derivanti, per esempio, dalla reversibilità o da un certo patrimonio immobiliare. Escludere questi pensionati permetterebbe di aumentare la minima a circa 1 milione di pensionati invece che a 3,5.
Infine, due novità arrivano dall’Ape che consentirà di andare in pensione tre anni prima ai nati fra il ‘51 e il ‘53. La penalizzazione dell’assegno dovrebbe essere tra lo 0 e il 2,9% l’anno per chi è rimasto senza lavoro oppure è disabile o ne ha uno a carico. Mentre sarà più pesante, tra il 4,5% e il 6,9%, per chi sceglie volontariamente di lasciare il lavoro in anticipo.