
Continua il confronto tra sindacati e governo sull’APE, il prestito pensionistico con rata ventennale da riconoscere agli esodati.
L’Italia è il paese europeo con i requisiti pensionistici più alti in assoluto. Lo sottolinea la UIL che confronta l’Italia con altri paesi europei: in Svezia si può andare in pensione a 61 anni, in Grecia a 67 ma, grazie a un sistema di deroghe e penalizzazioni, è possibile anticipare la pensione anche a 55 anni per gli uomini e a 50 anni per le donne. In sintesi: nei paesi europei, mediamente si ottiene la pensione a 64 anni e 4 mesi per gli uomini e a 63 anni e 4 mesi per le donne, mentre in Italia la media è 66 anni.
Uno scarto sensibile che la UIL sintetizza in questa frase: l'Italia è il paese che ha la riforma delle pensioni più penalizzante in assoluto ed è per questo che si rende sempre più necessario un intervento.
Per affrontare lo stallo sulla riforma pensioni 2016-2017, La Rete dei Comitati ha inviato una lettera aperta all'Inps chiedendo conto della settima salvaguardia: sono trascorsi circa 4 mesi dalle domande per la salvaguardia e a oggi, lunedì 4 luglio 2016, non sono ancora arrivate le risposte. In più, si chiede che l'istituto previdenziale dia avvio al computo di tutte le precedenti salvaguardie in maniera tale da poter calcolare quanto resta nel Fondo esodati in vista dell'ottava salvaguardia per gli ultimi 34mila esclusi.