
Rendere la voluntary disclosure un istituto permanente? Sarebbe un passo in avanti significativo secondo i professionisti interpellati in proposito. Molti addetti ai lavori, infatti, hanno caldeggiato che questo istituto che ha contributo a riportare in Italia capitali detenuti in altri paesi – generando un extra gettito tributario vicino ai 4 miliardi di euro – venga messo a regime o, almeno, replicato. D’altronde, è la stessa Ocse ad aver chiesto un’istituzionalizzazione del rientro volontario di capitali.
Ma i professionisti, interpellati in proposito, sono andati oltre la semplice approvazione del provvedimento: secondo loro, infatti, anche alla luce dello scandalo dei Panama Papers, è necessario prevedere un trattamento agevolato per coloro che hanno aderito al voluntary disclosure in prima istanza. D’altronde, lo stato avrebbe tutto da guadagnare da una riapertura dei termini, consentendo un graduale rientro dei capitali detenuti nei paradisi fiscali. Inoltre, un provvedimento di questo tipo minimizzerebbe i rischi per coloro – e ce ne sono ancora – che non hanno compreso i rischi non soltanto penali che si corrono detenendo denaro all’estero. Infine, non va dimenticato che per un governo che sta cercando in ogni modo di disinnescare le clausole di salvaguardia, un extra gettito potrebbe permettere di impedire l’aumento dell’Iva.