Numeri che faranno riflettere chi abbia intenzione di lanciarsi in una start-up innovativa: su 5.161 imprese di questo tipo censite nel nostro paese, circa 4.000 sono “in stato di sonno”, cioè generano meno di 100.000 euro di ricavi. Di contro, circa 100 imprese generano ricavi per 430 milioni di 482,5 milioni complessivi prodotti dal settore.
Se ci si concentra sull’incidenza sul pil delle start-up innovative, si scopre che sono un fenomeno ancora marginale, generando ricavi pari allo 0,017% della ricchezza complessiva del nostro paese. Un altro tassello che deve considerare chiunque voglia provare questo tipo di esperienza è che i tempi di incasso sono superiori ai 120-150 giorni, che l’accesso al credito è scarso e che il margine operativo lordo medio si è ridotto del 30% negli ultimi tre anni. Né va dimenticato, come ha dichiarato il fondatore di Leanus – la società che ha realizzato l’Osservatorio sulle startup innovative – che realizzare questo tipo di imprese “è una maratona prima di vedere i risultati”.
C’è, infine, un problema di selezione e di accessibilità: se, infatti, il 90% di queste aziende non genera utili tali da permettere al fondatore di abbandonare un lavoro “tradizionale”, i costi di accesso sono ancora elevati, mentre i meccanismi di selezione, proprio perché l’offerta è così ampia, sembrano essere improntati su meccanismi efficienti di premialità e merito.
