
Una bella dieta per essere più agile e più funzionale: è ciò che è stato prescritto al processo di primo grado, diventato un po’ troppo lungo e complesso. Il ddl di revisione ha superato il primo scoglio, quello della Commissione, ed è ora approdato alla Camera per una discussione che si preannuncia comunque piuttosto calda.
Molti gli aspetti del processo di primo grado che verranno “tagliandati”. Prima di tutto, è previsto un doppio binario per suddividere i casi a seconda della loro rilevanza economica: di fronte a procedimenti più semplici si nominerà un giudice monocratico, mentre il rito ordinario con tribunale collegiale resterà soltanto per quelli più complessi. Il tribunale delle imprese avrà maggiori competenze, tra cui concorrenza sleale e pubblicità ingannevole, class action e appalti pubblici.
Giro di vite anche per il tribunale dei minori, che verrà riorganizzato prevedendo apposite sezioni presso i tribunali e le Corti d’Appello. Modifiche anche per quanto riguarda il giudizio in Cassazione, che potrà essere richiesto entro 30-60 giorni dall’invio telematico del provvedimento e non più entro 180 giorni. Inoltre, gli avvocati non parteciperanno più all’udienza della Corte, ma interloquiranno per iscritto. Semplificata, infine, l’esecuzione forzata, con l’impignorabilità dei beni di uso quotidiano di modesto valore e degli animali di affezione.