Un nuovo fronte su cui concentrarsi: è quanto emerge dalle ultime analisi della Guardia di Finanza che sta concentrando molti sforzi sugli accertamenti patrimoniali dei coniugi che divorziano. Secondo la legge vigente, infatti, davanti al giudice devono comparire dichiarazioni reddituali e patrimoniali complete, per stabilire l’ammontare dell’assegno di mantenimento.
Nel caso in cui sorgessero incongruenze con le dichiarazioni dei redditi, il giudice può delegare la Gdf a indagare per capire quale sia la reale situazione patrimoniale degli ex coniugi. Un altro versante è quello relativo al patrocinio gratuito, istituito per i non abbienti, cui sovente ricorrono anche persone che non ne avrebbero diritto. I nuovi settori da controllare dalla Guardia di Finanza sono stati riassunti in una circolare, che consta di 45 punti, trasmessa nelle scorse settimane per delimitare al meglio il perimetro di azione delle Fiamme Gialle.
Tra le nuove norme, anche una modifica dei sistemi informativi che consentono di monitorare, in tempo reale, le operazioni. Questi nuovi strumenti, oltre che per i divorzi, serviranno anche per accertare eventuali elusioni dei tributi locali come Tasi e Imu o per altre imposte come l’Iva, spesso evasa attraverso leasing o acquisti di imbarcazioni con soggetti non residenti in Italia.
