
Anche il 2016, così come il 2015, si prefigura come un anno in cui le assunzioni della Pubblica Amministrazione saranno sostanzialmente nulle, se si esclude il ricollocamento dei dipendenti in esubero delle province.
Il numero di questi lavoratori, va specificato, si è ridotto a meno di 2.000
unità nell’ultimo anno, ma la Legge di
Stabilità per il 2016 non sembra contenere norme adeguate a favorire il
ricollocamento del personale in esubero. Anzi, a partire dal 2017 le già rigide
maglie relative alle assunzioni verranno strette ulteriormente aumentando i
vincoli. In particolare, il comma 126 del maxi-emendamento pone per il 2016,
2017 e 2018 al 25% il tetto massimo del turnover rispetto alla spesa del
personale non dirigenziale. Lo stesso comma, poi, blocca in maniera sostanziale
le nuove assunzioni dopo il 2016, ultimo
anno di ricollocamenti straordinari.
Si fissa, inoltre, il tetto dell’80% della spesa del personale cessato l’anno precedente. Anche se un comma dispone “esclusivamente e per le finalità di ricollocazione del personale in mobilità, le regioni e gli enti locali destinano, altresì, la restante percentuale della spesa relativa al personale di ruolo cessato nel 2014 e 2015, salva la completa ricollocazione del personale soprannumerario”. Un bel rebus che rischia di ripercuotersi sulle sorti dei lavoratori in esubero.