
L’esame del disegno di legge delega sugli appalti verrà procrastinato di un’ulteriore settimana. Il governo, prima di presentarlo in aula, vuole sottoporre alcune norme alla commissione lavori pubblici del Senato. Le parti più controverse riguardano le procedure in deroga e i subappalti. Il disegno di legge dovrà recepire le direttive in materia di appalti e concessioni, licenziate lo scorso anno. Inoltre, urge la riscrittura delle norme relative ai contratti pubblici.
Il Governo, inoltre, vorrebbe proseguire l’analisi dei punti più “caldi” insieme al Senato, in modo da chiudere l’esame parlamentare alla Camera senza dover tornare un’altra volta al Senato per ulteriori modifiche. Al momento la Camera non sembra incline ad accettare il disegno di legge così com’è, tanto che i Deputati hanno già presentato oltre 300 emendamenti, poi ridotti a un centinaio dopo una riunione “diplomatica”. Altre perplessità emerse riguardano la cosiddetta “soft law” della disciplina e i performance bond, che molti vorrebbero sospendere dopo i problemi creatisi con gli appalti superiori ai 100 milioni. Pare, però, che negli ultimi giorni la maggioranza sia riuscita a trovare un punto di accordo che potrebbe accontentare tutti, evitando così che la discussione alla Camera si faccia troppo accesa.