Ctr Lombardia verso la paralisi. Senza un potenziamento dell'organico, il graduale pensionamento dei giudici rischia di portare al blocco dell'attività ordinaria nel giro di un paio d'anni. Nessun problema, invece, per la sezione lombarda della Ctc: i fascicoli residui saranno smaltiti entro la fine del 2013, in linea con il termine fissato dal dl n. 216/2011. A lanciare l'allarme sul sottodimensionamento della Ctr milanese è il presidente Ugo Dello Russo. Negli uffici regionali di via Vincenzo Monti la situazione è paradossale: sulla carta la commissione sembra disporre di più giudici di quanti gliene occorrerebbero (e tale condizione ha fatto sì che i «rinforzi» del recente concorso siano stati destinati altrove), ma nella sostanza è l'inverso. Secondo il dm 11 aprile 2008, che ha identificato gli organici standard, la Ctr Lombardia avrebbe dovuto avere 25 sezioni, con 150 componenti. Una valutazione, spiegano dalla commissione, basata però su annualità del 2006 e 2007, che presentavano flussi più bassi di quelli ordinari, a causa di condoni e definizioni agevolate, tanto che negli anni successivi gli appelli hanno viaggiato a cifre più elevate. Nel 2008 la Ctr contava 68 sezioni ed era quindi chiamata a riallinearsi gradualmente al dm. Tuttavia, la soppressione delle sezioni in esubero avviene soltanto quando il rispettivo presidente cessa la propria attività. Col tempo le sezioni sono scese da 68 alle 38 di oggi, di cui 5 attive presso la sede staccata di Brescia, nonostante i magistrati siano andati in pensione con ritmi molto più intensi, svuotando gran parte delle sezioni rimaste e rendendole di fatto inattive. Quelle attualmente operative sono meno delle 25 previste dal dm e i giudici in servizio sono 143. «La situazione è drammatica», sottolinea Dello Russo, «finora si è sopperito alle carenze con l'applicazione di 20 giudici di Ctp, ma proseguendo su questa strada sicuramente si verificherà la paralisi della commissione». Nei prossimi due anni cesseranno dall'incarico due presidenti di sezione, ma anche altri 22 giudici che non potranno essere sostituiti. Vanno meglio le cose per la Ctc: «è ragionevole prevedere che entro quest'anno si concluderà il lavoro di smaltimento di questi processi», conclude Dello Russo, «alcuni dei quali possono essere definiti veri e propri reperti di archeologia fiscale».
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