
Secondo il collegio della Corte siciliana, l'utilizzo di procedure informatiche, in grado di modificare la posizione debitoria dei contribuenti implica, per l'importanza e la delicatezza dei compiti gestionali e per le conseguenze sul piano erariale, l'adozione da parte di ciascun operatore, di misure idonee a escludere qualsiasi possibilità di utilizzo illecito delle procedure. È fondamentale l'osservanza della massima diligenza nella custodia delle credenziali di accesso al sistema informatico, in relazione alle prevedibili conseguenze che possono derivare dall'eventuale uso illecito delle stesse. Ne è prova che la stessa Agenzia ha diramato specifiche istruzioni, sottolineando l'importanza di formare la propria password in modo tale da rendere difficile ogni tentativo per carpirla, raccomandando, tra l'altro, l'inserimento di un minimo di otto caratteri alfanumerici, da cambiare ogni due mesi. In ogni caso, la custodia e la scelta di una password «difficile da utilizzare impropriamente» è una fondamentale regola di comportamento, a cui ciascun soggetto abilitato ad effettuare gli sgravi deve rigorosamente attenersi, al fine di evitare l'intrusione nel sistema di soggetti non autorizzati.