
Una recente sentenza della Cassazione afferma il valore del
principio dell'ascolto del minore, sancito nelle Convenzioni di New York del
1989 e di Strasburgo del 1996, nella Carta dei diritti fondamentali dell'UE e
recepito nell'articolo 155 sexies del nostro codice civile.
E’ stato rilevato
che "l'audizione dei minori nelle
procedure giudiziarie che li riguardano e in ordine al loro affidamento ai
genitori è divenuta obbligatoria per cui ad essa deve procedersi, salvo che
tale audizione possa arrecare danno al minore stesso”.
L’importanza della
pronuncia deriva dalla sua ampiezza: sembra che l’obbligo di audizione debba
estendersi a tutti i procedimenti che riguardano il minore.
E’ certo che tale
interpretazione impone di considerare applicabile il principio anche ai
procedimenti di revisione delle condizioni di separazione se implicano valutazioni
e statuizioni incidenti sull'affidamento e sulle scelte che ineriscono alla
valutazione dell'interesse del minore.
Le modalità dell'audizione verranno affidate alla discrezionalità del giudice, il quale dovrà ispirarsi al principio secondo cui l'audizione stessa dovrà svolgersi in modo tale da garantire l'esercizio effettivo del diritto del minore di esprimere liberamente la propria opinione. Si ritiene che il giudice quando particolari circostanze lo richiedano possa avvalersi di esperti, delegando a essi l'audizione.