Per il fatto che il nostro ordinamento amministrativo non prevede l’istituto della compensazione dei crediti il Governo ha dovuto emanare un decreto legge per poter pagare i propri debiti!
Questo è il caso del Decreto Legge n. 35 dell’8 aprile 2013 intitolato “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali”, composto di 13 articoli, entrato in vigore con urgenza il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
Il decreto, che pure all’art. 8 prevede “semplificazione e detassazione della cessione dei crediti” non appare affatto semplice né appare idoneo a risolvere immediatamente il gravissimo problema in cui si trovano le piccole e medie industrie italiane: in realtà non si rivolge direttamente ai creditori perché ha inteso regolamentare i rapporti fra lo Stato e gli enti locali e delegato a questi ultimi parte della soluzione del problema.
Uno spiraglio si apre con l’art. 9 titolato “compensazioni tra certificazioni e crediti tributari” laddove parrebbe possibile realizzare un effettivo piano di parità fra le parti: la pratica effettiva ci dirà se il problema è stato effettivamente risolto. Certo i limiti non sono pochi perché per ora ciascun ente locale è autorizzato ad effettuare pagamenti solo per il 13% delle disponibilità liquide … e queste raramente sono consistenti!
L’art. 11 prevede misure particolari per le regioni a statuto speciale come Sicilia e Piemonte mentre l’art. 12 si occupa della copertura finanziaria da realizzarsi con l’emissione di titoli di Stato per un importo fino 20.000 milioni di euro.