Redazione tabelle millesimali: definizione
La redazione delle tabelle millesimali è finalizzata a individuare l'interesse di ogni inquilino di un condominio in relazione alle parti comuni dell'edificio: esso, infatti, viene misurato in base al valore del bene principale, vale a dire in base al valore delle unità immobiliari di cui l'inquilino è in possesso. Se l'inquilino X dispone di un'unità immobiliare la cui superficie è il triplo di quella dell'unità immobiliare dell'inquilino Y, la partecipazione alla proprietà delle parti comuni di X sarà pari al triplo, così come il suo voto in assemblea peserà il triplo e i contributi per le spese necessarie alla conservazione delle parti comuni risulteranno tre volte più elevati. Lo scopo delle tabelle millesimali è proprio quello di individuare questo rapporto di valori: il millesimo corrisponde al rapporto dei valori delle varie unità immobiliari in relazione all'edificio complessivo, che viene preso come riferimento e rapportato a mille.
Come avviene la redazione delle tabelle millesimali?
Per determinare i valori millesimali in un condominio è necessaria un'operazione tecnica che si basa sulla misurazione della superficie reale di tutte le unità immobiliari da ragguagliare in rapporto al volume dell'edificio complessivo. Da questo calcolo devono essere escluse le parti non edificate esterne al fabbricato, come i giardini comuni, i parcheggi e le aree a cortile. Per la formazione delle tabelle si deve moltiplicare la superficie reale di ogni unità immobiliare per dei coefficienti, che possono essere coefficienti di aumento o coefficienti di riduzione, tramite cui i metri quadri sono modificati in relazione all'impiego effettivo della superficie.
Quali sono i coefficienti che vengono applicati per la redazione delle tabelle millesimali?
In tutto sono sei. Il coefficiente di utilizzazione serve a identificare la destinazione d'uso di ogni unità immobiliare. Il coefficiente di esposizione e prospetto viene applicato nel caso in cui le unità immobiliari di un edificio abbiano vedute diverse (per esempio su una strada, o su una fabbrica, e così via). Il coefficiente di categoria catastale viene chiamato in causa nel momento in cui in un immobile ci sono unità immobiliari che appartengono a categorie catastali differenti. Il coefficiente di altezza viene applicato nel caso in cui le unità immobiliari abbiano altezze differenti (in tale circostanza è indispensabile calcolare il volume). Infine, il coefficiente di piano tiene conto degli effetti derivanti dalla quantità di luce (coefficiente di luminosità) di cui usufruiscono i diversi ambienti in base all'altezza dei piani.
Un tecnico incaricato dall'assemblea di condominio o dall'amministratore.