
Con l'arrivo della primavera si compierà infatti una vera e propria «rivoluzione culturale» nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione perché, nella maggior parte dei casi, un'impresa potrà diventare operativa basandosi sull'autocertificazione dei requisiti da parte dell'imprenditore stesso. Un passo avanti significativo per rimuovere quegli ostacoli che oggi frenano il «fare impresa» in Italia. E per rispettare la tabella di marcia le camere di commercio si adopereranno al fine di assicurare le funzioni di front end del Suap per quei comuni che non abbiano provveduto ad accreditarsi sul portale.
Da fine marzo, per le attività che richiedono esclusivamente la Scia, sarà così possibile su tutto il territorio nazionale avviare l'impresa collegandosi semplicemente al portale «impresainungiorno» e inviando telematicamente la segnalazione di inizio attività. Le autorità competenti, entro 60 giorni, potranno operare i controlli di pertinenza.
Per i procedimenti più complessi per i quali sarà necessaria l'adozione di un provvedimento espresso si provvederà, invece, per via informatica a partire dal mese di ottobre del 2011.
Si tratta di una sfida importante volta ad accelerare il processo di modernizzazione del nostro paese. Ma per assicurare il successo del nuovo Suap è necessario operare collateralmente su tre importanti direttrici. Rendere disponibili a tutte le imprese gli accessi alla banda larga, indispensabili per far viaggiare il flusso delle informazioni; lavorare affinché tutte le amministrazioni coinvolte (statali, regionali, locali e centrali) possano interloquire con le medesime modalità telematiche con le imprese e i Suap; ridurre e standardizzare le procedure amministrative sul territorio. Una recente indagine del sistema camerale sugli adempimenti amministrativi a livello locale richiesti alle imprese ha, infatti, messo in luce l'esistenza di oltre 5 mila procedure tutte diverse tra loro. È evidente che così non può funzionare. Motivo per cui le camere di commercio hanno già sottoscritto due importanti intese con la conferenza delle regioni e delle province autonome e con l'Associazione dei comuni d'Italia proprio con l'obiettivo di armonizzare le azioni in vista dell'attuazione della riforma del Suap.