
Così testualmente recita la nuova norma: «In presenza di violazioni gravi o reiterate, in materia di tutela del lavoro, di igiene sui luoghi di lavoro e di prevenzione degli infortuni sul lavoro, è sempre disposta la confisca amministrativa delle cose che servono o furono destinate a commettere la violazione e delle cose che ne sono il prodotto, anche se non venga emessa l'ordinanza-ingiunzione di pagamento. La disposizione non si applica se la cosa appartiene a persona estranea alla violazione amministrativa ovvero quando in relazione ad essa è consentita la messa a norma e quest'ultima risulta effettuata secondo le disposizioni vigenti». Gli illeciti amministrativi comportano, come noto, l'applicazione di sanzioni amministrative che di norma sono pecuniarie.
Fra le sanzioni amministrative vanno inclusi anche altri provvedimenti non pecuniari come la sospensione della patente, il sequestro del mezzo in base al codice della strada e la confisca (per esempio dell'auto).
Ora ha fatto il suo ingresso nell'ordinamento giuridico in materia di lavoro anche la confisca amministrativa. Quest'ultima norma in materia rafforza l'indirizzo legislativo degli ultimi anni tendenti ad aumentare le varie sanzioni nel presupposto che la minaccia di provvedimenti punitivi verso i datori di lavoro sia l'unico deterrente utile ai fini di imporre l'osservanza delle norme. Questo indirizzo ad onor del vero trova su posizioni contrarie chi opera nel mondo del lavoro e ritiene invece che bisognerebbe coltivare le iniziative volte a diffondere una maggior cultura della prevenzione con i relativi incentivi. Ciò in base al principio che è meglio prevenire che curare. La confisca amministrativa è una misura di sicurezza patrimoniale ed in conseguenza di ciò i beni dell'incolpato sono devoluti allo Stato.
Ai sensi dell'art. 240 cod. penale è sempre ordinata la confisca delle cose che costituiscono il prezzo del reato, nonché delle cose, la fabbricazione, l'uso, il porto, la detenzione o la alienazione delle quali costituisce reato, anche se non è stata pronunciata condanna.