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Acconti Irpef con taglio e credito di imposta

del 09/12/2009
di: Andrea Bongi
Acconti Irpef con taglio e credito di imposta
Finanziaria 2010: per i maggiori acconti irpef arriva il credito d'imposta e debutta, in via sperimentale, della cosiddetta cedolare secca sulle locazioni fra privati. Sono queste le principali novità fiscali contenute nel maxiemendamento proposto dal relatore al disegno di legge finanziaria per il 2010 e già approvato dalla commissione bilancio della Camera (si veda ItaliaOggi di ieri). Per quanto attiene al credito d'imposta, quest'ultimo spetterà a tutti i contribuenti persone fisiche che non si sono avvalsi della facoltà del differimento di venti punti percentuali dell'acconto irpef dovuto per il periodo d'imposta 2009, di cui al dl n.168/09. Questi soggetti potranno recuperare il maggior importo versato in compensazione con altre imposte e contributi tramite il modello F24. Se a non avvalersi della facoltà del differimento del venti per cento dell'acconto irpef 2009 è stato invece il sostituto d'imposta, quest'ultimo potrà restituire lo stesso al dipendente-sostituito, già con la prossima mensilità di dicembre 2009. L'introduzione di un credito d'imposta utilizzabile in compensazione si era reso necessario anche lo scorso anno quando a beneficiare della riduzione degli acconti furono le società di capitali anziché le persone fisiche. Naturalmente l'utilizzo in compensazione del credito d'imposta è condizionato alla istituzione degli appositi codici tributo necessari per l'esatta compilazione dei modelli F24. L'utilizzo del credito d'imposta sarà poi soggetto a monitoraggio all'interno del modello Unico 2010 la cui versione in bozza è disponibile da pochi giorni sul sito internet delle entrate. Naturalmente, e questo abbastanza ovvio, il recupero dei maggiori acconti sotto forma di credito d'imposta è una facoltà del contribuente ben potendo lo stesso anche attendere il calcolo dell'imposta dovuta a saldo facendo valere in tale sede i maggiori importi versati in acconto nel 2009.

Ma nel citato emendamento alla manovra finanziaria 2010 fa la sua prima apparizione in ambito legislativo anche la più volte annunciata cedolare secca sui contratti di locazione. Per adesso si tratta di un provvedimento di natura prettamente sperimentale e contingente essendo destinato ad agevolare il reperimento di alloggi nelle aree colpite dagli eventi sismici del 6 aprile scorso e avendo quale ambito territoriale appunto quello della provincia de L'Aquila. Il provvedimento dovrebbe costituire il presupposto normativo dal quale, terminata la fase di sperimentazione, si dovrebbe poi passare alla fase a regime su tutto il territorio nazionale. La citata disposizione prevede che per l'intero periodo d'imposta 2010, sui contratti di locazione ad uso abitativo stipulati fra contraenti privati che non agiscono nell'esercizio di impresa, arte o professionale, al locatore è concessa la facoltà di scegliere la tassazione dei proventi derivanti dal suddetto contratto sulla base di un'imposta sostitutiva nella misura del 20%. La base imponibile dell'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle addizionali è costituita, si legge nel testo del maxiemendamento, «... dall'importo che rileva ai fini delle imposte sui redditi». Ciò sta a significare che il reddito da assoggettare alla cedolare secca del 20% sarà pari all'ammontare dei canoni di locazione di competenza del periodo d'imposta al netto della detrazione forfettaria del 25% prevista dalle vigenti disposizioni del Tuir. L'imposta sostitutiva verrà versata con le stesse regole e tempistiche previste per le imposte sui redditi. Il testo dell'emendamento non fornisce indicazioni ulteriori in merito al momento in cui il locatore debba esercitare la facoltà di scelta fra tassazione ordinaria o sostitutiva dei proventi derivanti dal contratto di locazione. È plausibile ritenere che detta opzione possa essere esercitata non tanto in sede di stipula del contratto, quanto piuttosto nella dichiarazione annuale dei redditi. Destinati i fondi che verranno reperiti tramite lo scudo fiscale. Dell'importo stimato di 3,7 miliardi di euro il provvedimento prevede, fra le altre misure di sostegno, 400 milioni per il rifinanziamento del 5 per mille, 400 milioni per gli aiuti al settore dell'autotrasporto, 370 milioni per i lavori socialmente utili nonché 103 milioni di euro per la riduzione dei costi dei libri scolastici per le scuole elementari.

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