Il Senato ha approvato ieri in via definitiva il disegno di legge che istituisce il divieto di svolgimento di propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione. Per Carlo Vizzini (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, relatore del provvedimento, «La disposizione è finalizzata a superare la contraddizione in base alla quale a un sorvegliato speciale è inibita la legittimazione elettorale attiva e passiva ma non è vietata la sua partecipazione attiva alle campagne elettorali. L'esperienza dimostra», prosegue Vizzini, «che uno dei momenti in cui si realizza la collusione tra criminalità organizzata e politica è per l'appunto la fase elettorale. Ora si prevede la pena di reclusione da uno a cinque anni al sorvegliato che svolga attività di propaganda a favore o in pregiudizio di candidati in qualsiasi tipo di competizione elettorale. Stessa pena anche al candidato che si serva di tale propaganda».