
Il cittadino, anziché rivolgersi agli uffici della pubblica amministrazione, si rivolge all'agenzia che per lui cura tutte le formalità burocratiche e, anzi, arriva a sostanzialmente sostituirsi all'amministrazione anche per quanto concerne la fase fiale del procedimento.
Le agenzie sono, comunque, soggetti privati accreditati. Possono chiedere l'accreditamento gli organismi di valutazione della conformità di opere o progetti, associazioni di categoria professionali, sindacali ed imprenditoriali e tra gli altri anche studi associati o associazioni di professionisti iscritti in albi. Si tratta, come è evidente, anche di una occasione per lo sviluppo dell'attività professionale, nell'ambito di procedimenti che comunque coinvolgevano il professionista singolo o associato come consulente dell'impresa. Ora l'agenzia diventa il crocevia dei rapporti con la p.a., con lo sportello unico delle attività produttive.
Per l'accreditamento (competente il ministero dello sviluppo economico) occorre dimostrare il possesso di requisiti organizzativi e tecnici, specificati in un allegato del regolamento in esame.
Nel dettaglio l'agenzia deve presentare una istanza al ministero dello sviluppo economico, contenente l'indicazione dettagliata della o delle specifiche attività economiche per le quali l'agenzia chiede l'accreditamento e l'ambito territoriale, almeno regionale. Alla domanda bisogna allegare anche una polizza assicurativa per i rischi professionali.
Non sussistono limiti all'accreditamento di più agenzie sullo stesso territorio regionale o nazionale. Anzi eventuali accordi limitativi della concorrenza sono nulli e implicano la revoca del provvedimento di accreditamento. Il regolamento vuole favorire il mercato e non concentrare monopoli o oligopoli.
La procedura sostanzialmente esternalizza alle agenzie l'accertamento e l'attestazione della sussistenza dei requisiti e dei presupposti p per l'esercizio dell'attività di impresa.
In caso di istruttoria con esito positivo, sono le agenzie a rilasciare dichiarazioni di conformità, e queste dichiarazioni costituiscono il titolo autorizzatorio per l'esercizio dell'attività. Questo, naturalmente, a meno che non si debbano formulare valutazioni discrezionali, che rimangono riservati all'amministrazione.
Secondo una prima stima della Cna, attraverso le agenzie le imprese, che diventano quindi clienti e non più utenti della p.a., potranno sbrigare ben il 60-70% delle pratiche burocratiche.
Quanto al procedimento, Una volta effettuata l'istruttoria le agenzie devono comunicare immediatamente al Suap, tramite il portale «impresainungiorno», le dichiarazioni di conformità rilasciate, le attestazioni rese a supporto degli
Sportelli unici e le istanze per le quali è stata accertata la mancanza dei presupposti per l'esercizio dell'attività di impresa.
Le amministrazioni competenti tengono conto di tali informazioni, raccolte in una banca dati integrata con il portale.
La corrispondenza tra agenzie e Suap avviene rigorosamente con modalità telematiche. Il portale «impresaperungiorno» è anche il mezzo per rendere disponibile l'elenco delle agenzie accreditate con la specifica dell'ambito territoriale in cui operano e le attività per le quali sono accreditate e i relativi aggiornamenti.
Considerata l'ampiezza e la delicatezza dei compiti delle agenzie il regolamento incarica il ministero dello sviluppo economico dell'attività di vigilanza e controllo, che si articola con un contraddittorio con l'agenzia.
In caso di rilievo d'ufficio o su segnalazione, anche da parte di regioni, dei comuni e di altre amministrazioni pubbliche, di eventuali irregolarità il ministero lo comunica all'agenzia interessata, che deve controdedurre entro 30 giorni. L'esito del controllo può anche essere costituito dalla sospensione o revoca dell'accreditamento.
Secondo Renato Brunetta, ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, le agenzie sono «soggetti privati qualificati e accreditati che trasmetteranno le domande allo sportello unico, una volta verificata la loro conformità ai requisiti di legge». «In questo modo», ha concluso Brunetta, «le imprese potranno operare fin dal primo giorno, senza essere oberate da scartoffie e adempimenti burocratici».