
Solo una procedura finanziaria snella può dunque consentire al fisco un incremento deciso del numero di accertamenti sintetici per rispondere agli obiettivi di gettito atteso dalla lotta all'evasione che la manovra correttiva sui conti pubblici ha elevato, già dal periodo d'imposta 2011, alla cifra di 20 miliardi di euro.
Il contraddittorio endoprocedimentale, reso obbligatorio dalla manovra estiva anche per l'accertamento sintetico, sarà il banco di prova successivo nel quale il contribuente potrà fornire ulteriori elementi e giustificazioni anche in ordine alle anomalie registrate dal fisco nei saldi dei suoi conti correnti. Dunque l'accesso ai conti correnti che verrà effettuato dal fisco in chiave redditometro sarà un accesso di tipo istantaneo. L'Agenzia delle entrate si limiterà ad acquisire i saldi dei conti correnti all'inizio e alla fine del periodo d'imposta scattando così una sorta di fotografia delle disponibilità finanziarie del contribuente. Combinando le informazioni così acquisite con le altre di cui il fisco dispone sarà così possibile tracciare quel «profilo d'investimento» al quale faceva cenno il direttore centrale dell'Agenzia delle entrate, Luigi Magistro durante il convegno «La manovra fiscale 2010» nei giorni scorsi (si veda ItaliaOggi del 23/09/2010).
Non necessariamente infatti l'acquisizione dei saldi dei conti costituirà un elemento a svantaggio del contribuente ben potendo invece, proprio tali informazioni, far desistere il fisco dalle iniziali pretese. Rispetto alle normali indagini finanziarie dunque l'accesso ai conti in chiave redditometro si configura quale procedura meno invasiva e più veloce. Nelle normali indagini finanziarie infatti l'accesso all'anagrafe dei conti correnti rappresenta solo la fase iniziale dell'intero accertamento. Essa serve infatti solo per prendere visione degli istituti bancari e dei rapporti in essere per poi procedere con la richiesta di tutta la documentazione di supporto degli stessi (estratti conto, copie assegni emessi e versati, contabili bancarie ecc.). Ovvio che anche il semplice accesso ai saldi iniziali e finali potrebbe poi indurre il fisco a effettuare indagini e accertamenti più penetranti sullo stile classico ora ricordato. Nella generalità dei casi tuttavia l'accesso ai saldi dei conti correnti dovrebbe invece servire per confermare quei sospetti in ottica accertamento sintetico che la fase di selezione delle posizioni ha già consentito di attivare. Un ultima annotazione sul ruolo dei comuni. Come sappiamo il dl. 78/2010 ne ha rafforzato la partecipazione in chiave antievasione con uno sguardo particolare al nuovo redditometro. Potrebbe dunque essere proprio una segnalazione qualificata del comune ad aver individuato elementi segnaletici di capacità contributiva nei confronti di un determinato contribuente a far scattare l'accesso ai conti correnti da parte dell'amministrazione finanziaria. Gli enti locali infatti non hanno accesso alla partizione dell'anagrafe tributaria dedicata ai rapporti finanziari e quindi, su questo fronte, questi ultimi potranno solo rimettersi alle successive decisioni dell'agenzia.