
È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 19739 del 17 settembre 2010, ha respinto il ricorso di un consorzio al quale il fisco aveva notificato una avviso di accertamento di oltre 2 milioni di euro.
In particolare la sezione tributaria ha spiegato che «la tesi del Consorzio è in palese contrasto con il principio di certezza e determinabilità dell'evento fiscalmente rilevante. L'applicazione di tale principio, cui si riferisce l'articolo 75 del Tuir, comporta infatti nella specie che, ai fini fiscali è necessario che si compia definitivamente l'iter procedimentale che porta l'amministrazione a riconoscere e liquidare al Consorzio il corrispettivo per l'attività di formazione svolta. Ed è con riferimento a tale atto di riconoscimento definitivo del credito del Consorzio, conseguente alla verifica finale da parte dell'amministrazione finanziatrice, che deve individuarsi l'anno fiscale cui attribuire il corrispettivo conseguito. È invece irrilevante la determinabilità dei costi della prestazione già al momento della sua effettuazione così come la corrispondenza fra costi e ammontare del corrispettivo liquidabile dall'amministrazione. Nel caso in esame tali prestazioni sono state effettuate nell'anno precedente a quello della verifica finale da parte della p.a.» da ciò deriva che il Consorzio non avrebbe dovuto dichiarare il credito come se fosse maturato nel 1998 perché in quell'epoca l'amministrazione non aveva ancora compiuto il suo iter di verifica delle prestazioni e dei costi né aveva, ancora, di conseguenza, riconosciuto il diritto del contribuente al pagamento delle prestazioni eseguite e proceduto alla loro liquidazione e al loro pagamento.