
Via libera di Budapest alla tassa sulle banche e le assicurazioni. Il parlamento ungherese ha approvato a larga maggioranza (301 voti a favore e 12 contrari) la discussa riforma fiscale che dovrebbe portare 700 milioni di euro nelle casse dello stato, capaci di ridurre il debito pubblico del paese, volato alle stelle. La norma prevede l'imposizione a tutti gli istituti di credito e alle società di assicurazioni di un balzello pari allo 0,45% dei profitti generati. «Si tratta di una misura giusta e necessaria poiché va incontro agli interessi della popolazione, in un periodo così difficile», ha fatto sapere il primo ministro ungherese, Viktor Orban. «Le banche d'altra parte sono all'origine della crisi globale, e per questo è del tutto normale che contribuiscano a ripristinare la stabilità». La misura è stata giudicata, tuttavia, troppo onerosa per il sistema finanziario locale da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale.
Un contributo di 1.500 euro. È quanto richiesto dalla Segreteria di stato per l'istruzione di San Marino a tutti coloro che aspirano a ottenere un posto di lavoro da insegnanti all'interno della Repubblica del Titano. Il contributo, che si configura come una vera e propria tassa di accesso alla professione, servirà per l'iscrizione a un corso abilitante tenuto presso alcuni atenei italiani.
Primi effetti Blacklist sulle imprese del Titano. L'entrata in vigore del decreto incentivi a partire dal 1° luglio scorso ha iniziato a far sentire i suoi effetti sull'economia sanmarinese. Se è vero, infatti, che alcune aziende si sono viste costrette ad aprire una società concessionaria in Italia per evitare il brusco calo atteso nei rapporti commerciali con la penisola, altre hanno iniziato a fare i conti con le necessità di ridurre l'organico. È il caso, questo, della società Passepartout, attiva nel business dei software per imprese, che a partire dal primo di agosto lascerà a casa 23 dipendenti. Il piano di riduzione dell'organico del gruppo Passepartout ha già ricevuto la firma del Segretario di stato al lavoro e dei sindacati.
Frodi assicurative a tutto gas in Svizzera. In base alle stime condotte dall'Associazione svizzera d'assicurazioni (Asa) il 10% degli indennizzi liquidati lo scorso anno riguarda denunce fraudolente che avrebbero apportato al sistema assicurativo nazionale un danno quantificabile in un miliardo di franchi. Il rapporto dell'Asa ha messo in luce come nel 2009, il colosso Allianz Suisse abbia registrato, da solo, la bellezza di mille casi di truffa, con un incremento del 10% rispetto ai dodici mesi precedenti. Ai vertici della classifica delle truffe, i danni materiali provocati intenzionalmente dall'assicurato, seguiti dai disturbi fisici simulati, dai falsi tamponamenti e da furti d'auto mai avvenuti.