Riforma forense nel caos. Da un lato infatti il senato continua a procedere a rilento, con l'aula che ieri ha interrotto due volte i lavori per mancanza del numero legale. Dall'altro, è scontro all'interno dell'avvocatura per la posizione assunta dall'Unione delle camere penali, che sta lavorando all'istituzione delle specializzazioni per conto proprio. Per farlo, però, è necessario il benestare del consiglio nazionale forense, che deve garantire di non procedere a sanzioni disciplinari. E nel corso del tavolo dell'avvocatura dell'altro ieri, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il Cnf ha escluso, per il momento, il proprio appoggio all'Ucpi. Perché non ci devono essere alternative che vadano al di fuori della legge in discussione al senato. Sempre l'altro ieri, poi, dopo la riunione interna le principali sigle dell'avvocatura sono state ricevute in commissione giustizia in via informale da alcuni senatori della maggioranza, che hanno ribadito la volontà di trovare accordi con l'opposizione su alcuni punti (su tutti l'accesso) per superare l'impasse a Palazzo Madama (si veda ItaliaOggi del 19 maggio scorso). Volontà espressa anche ieri in aula dal relatore della riforma, Giuseppe Valentino, il quale è intervenuto affermando che «il relatore ha ipotizzato una serie di emendamenti, che sono in corso di stesura e che naturalmente serviranno a rendere più armonico il disegno di legge rispetto alle proposte che dalla stessa opposizione sono state formulate. Mi pare quindi che concorrano tutte le ragioni perché si proseguano i nostri lavori». L'assemblea ha poi concluso la votazione degli emendamenti all'art. 8 (che disciplina le specializzazioni) approvando, in particolare, l'emendamento 8.232 (Mugnai), fatto pervenire dall'Ucpi lo scorso dicembre al senato. «Rimediando così», affermano le camere penali, «alla votazione del tutto incongrua della commissione giustizia che aveva reso incomprensibile il testo del comma 9, dando una lettura impropria delle «associazioni», ripristinando il testo del comitato ristretto della II commissione riferibile al testo originario del tavolo dell'avvocatura». La votazione finale dell'art. 8 è stata poi accantonata per la mancanza del parere della commissione Bilancio su una serie di emendamenti. È stato poi votato e approvato l'articolo 9 (Pubblicità e informazioni sull'esercizio della professione) e si è iniziata la discussione sugli emendamenti all'art. 10 (Formazione continua).
Gabriele Ventura