
Parte da qui il primo working in progress, promosso da Fondoprofessioni, su «Professioni e pari opportunità. Disuguaglianze di genere, generazione e distribuzione geografica» che si è tenuto a Roma l'11 maggio scorso. Al tavolo tecnico presieduto dal numero uno di Fondoprofessioni, Massimo Magi, e dal vicepresidente Piero Marconi hanno partecipato, oltre a Vicarelli, Maria Malatesta, docente di storia delle professioni all'università di Bologna e Willem Tousijn, sociologo del lavoro dell'università di Torino.
L'obiettivo del primo incontro tra accademia e professioni è stato quello di «arrivare a creare un contesto di riferimento da cui sviluppare ulteriori riflessioni sul rapporto pari opportunità e libere professioni», spiega Magi. «Il professionalismo in Italia attraversa una profonda crisi di identità e attraverso questo tavolo tecnico abbiamo avviato un percorso che mira a ridefinire i contenuti, anche culturali, del settore delle libere professioni in Italia».
La strada appare lunga e in salita, perché il tema delle disuguaglianze nel mondo delle professioni è un fenomeno reale che coinvolge le donne, i giovani e le disparità tra Nord e Sud. Fattori che spesso si incrociano tra loro e che esplodono nella condizione delle giovani professioniste del sud. «Paradossalmente, ci troviamo di fronte a una élite discriminata, donne che si considerano vincenti e negano una problematica legata alle pari opportunità», afferma Vicarelli. «La differenza di genere negata come oggetto di una politica di pari opportunità, in nome di una presunta uguaglianza, è in realtà reintrodotta nella riproduzione di stereotipi di genere naturalizzati che legittimano e rinforzano le posizioni di subalternità delle donne».
Le contraddizioni emergono infatti in una lettura tradizionale della maternità e nella nascita dei figli che rappresenta una crisi di passaggio nella professione. Secondo Vicarelli «occorre contribuire alla rielaborazione sociale e culturale dei concetti di maternità, perché le pari opportunità passano attraverso la costruzione di un'uguaglianza sociale e simbolica di maternità e paternità». È l'obiettivo che si è posto il tavolo tecnico di Fondoprofessioni. «Abbiamo individuato le aree critiche e ora intendiamo promuovere un'iniziativa che, partendo dai disagi e dalle criticità segnalate, si sviluppi trasversalmente per raccogliere tutte le opportunità che coinvolgono le donne, i giovani e le differenze tra Nord e Sud», commenta Magi. Il prossimo step, previsto per il prossimo giugno, sarà focalizzato su un forum che allargherà la tematica alle parti sociali, prologo di una conferenza nazionale sul libere professioni e pari opportunità che si terrà in autunno.