
Molti secondo la Corte i capitoli di spesa «promiscui» dove per esempio la sponsorizzazione della mostra si è accompagnata a studi e ricerche, o altre anomalie come le esternalizzazioni della pubblicità, per cui un ente ha curato gli eventi ad un altro (emblematico il caso della Sogei che ha effettuato questo tipo di spese per conto dell'Agenzia del territorio).
Ma se alcuni ministeri escono promossi dall'analisi della Corte (Esteri, Interno e Giustizia su tutti), altri come la Difesa in ciascuno dei tre anni presi in esame dai magistrati contabili hanno sempre superato il limite di spesa fissato dalla Finanziaria. E non di poco. Nel triennio 2006-2008 il limite era di 7,9 milioni di euro e il dicastero allora guidato da Arturo Parisi ha speso 30,9 milioni nel 2006, 28,9 nel 2007 e 26,6 nel 2008 (quando a maggio è arrivato Ignazio La Russa). Tanto che la Corte si è vista costretta a convocare il capo dell'ufficio bilancio del ministero il quale, si legge nella relazione, si è limitato a contestare i dati, senza tuttavia produrre memorie o chiarimenti.