Pubblicità con i dati Pra - Stop alla pubblicità con i dati del Pra. Il garante della privacy (provvedimento di prescrizioni 11 marzo 2010 pubblicato sulla newsletter dell'authority n. 337 del 7 aprile 2010) ha vietato l'utilizzo dei dati del Pubblico registro automobilistico per finalità marketing (per esempio, invio di offerte su pezzi di ricambio e accessori) in assenza del preventivo consenso degli interessati. Ovvero dei proprietari degli oltre 110 milioni di veicoli italiani (di cui sono censiti data di immatricolazione, numero di telaio e targa, dati anagrafici dell'intestatario). Le società del settore automobilistico, comprese le officine autorizzate, e le società private di ricerche e consulenze economico-sociali possono, invece, utilizzare, anche senza consenso, i dati personali contenuti nel Pra per inviare questionari o comunicazioni con la notizia dell'imminente scadenza del periodo di revisione dell'auto. La risposta del garante trova motivazione nel quadro normativo sul Pra, illustrato anche da una nota del ministero delle finanze del 2 luglio 1994, in cui si attesta la sussistenza di un interesse rilevante a conoscere le informazioni per le società operanti nel settore automobilistico, tra cui le officine di revisione delle autovetture, e per le società che effettuano servizi di ricerca e consulenza in campo automobilistico. Non a caso tali società, sono state ricomprese nel regolamento per l'accesso al sistema informativo centrale dell'Aci, tra i soggetti cui è consentito l'accesso a dati e statistiche. Tuttavia i dati contenuti nel Pra, per quanto pubblici, non sono suscettibili di utilizzo per scopi direttamente commerciali o pubblicitari.
Tv digitale - Il garante ha, infine, con il parere 24/2/2010 (reso noto anch'esso con la newsletter n. 337 del 7 aprile 2010), dato via libera alla richiesta del ministero dello sviluppo economico di consentire all'Agenzia delle entrate la trasmissione a Poste italiane, anche per il triennio 2010-2012, dell'elenco dei codici fiscali dei potenziali destinatari del contributo statale per l'acquisto di decoder digitali. Il garante ha, tuttavia, stabilito che l'Agenzia delle entrate possa trasmettere a Poste italiane i soli codici fiscali degli abbonati Rai residenti nelle aree di volta in volta interessate al passaggio al digitale. Il contributo, previsto in favore delle famiglie svantaggiate, permette una riduzione sul prezzo del decoder effettuata nei confronti dell'acquirente direttamente dal rivenditore, che sarà poi rimborsato da Poste italiane spa per conto del ministero sulla base di un'apposita convenzione. Destinatari del contributo saranno abbonati Rai, in regola con il pagamento del canone, residenti nelle aree interessate al passaggio al digitale, con reddito inferiore ai 10.000 euro e un'età superiore ai 65 anni.
