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Previdenza, enti alla resa dei conti

del 07/04/2010
di: di Ignazio Marino
Previdenza, enti alla resa dei conti
È attesa per oggi la resa dei conti fra le casse dei dottori e dei ragionieri sulla previdenza unificata dei commercialisti. I presidenti dei due enti, rispettivamente Walter Anedda e Paolo Saltarelli, si recheranno al Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili per tentare un nuovo inizio o per certificare la fine di ogni negoziato. Anche se quest'ultima ipotesi sembra essere la più accreditata, vista l'intransigenza di Anedda nel prendere in considerazione qualsiasi ipotesi di unificazione delle gestioni. A fare gli onori di casa ci saranno il presidente e il segretario del Cndcec, Claudio Siciliotti e Giorgio Sganga, che tenteranno di comprendere le ragioni delle ostilità e provare, in una sede neutra, di conciliare le posizioni in campo. La convinzione dei vertici dell'ordine unificato dei dottori e ragionieri (110 mila iscritti) dal 2008 è che alla base del progetto Albo unico non ci possono essere due istituti previdenziali distinti. Quindi la ricerca di una soluzione contabile nel rispetto dell'autonomia dei due enti. Ricerca che però nel tempo (sono almeno quattro anni che vanno avanti i confronti sulla questione) ha trovato degli scogli sempre più grandi. Fino ad arrivare ad una chiusura totale da parte della cassa dei dottori, convinta che i cugini ragionieri non abbiano alcuna sostenibilità. Tanto da vedere nell'incontro di oggi solo l'occasione «per chiarire una volta per tutte che non esistono i presupposti per una aggregazione tra i due enti». Una chiusura al dialogo che ha spinto gradualmente i ragionieri all'ipotesi di aprire le porte dell'ente a nuovi iscritti attualmente privi di copertura previdenziale. Intanto, il presidente dell'Associazione nazionale commercialisti, Giuseppe Pozzato, ha inviato una lettera aperta ad Anedda e Saltarelli, per ricordare loro «come in questo momento entrambi siano non soltanto investiti della responsabilità del futuro previdenziale dei rispettivi iscritti, ma anche partecipi, assieme a tutti i vertici della categoria e ai colleghi, della responsabilità del pieno compimento del processo di unificazione degli Albi, il cui ultimo tassello è costituito da una soluzione concreta, equa e dignitosa del cosiddetto nodo previdenziale».

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