
Il rapporto dell'Ue ha esaminato i vari progetti attualmente allo studio a livello europeo, in vista del vertice dei ministri finanziari dell'Unione, il 16 e 17 aprile a Madrid, in cui si cercherà una posizione comune da portare al G20 di giugno a Toronto, in Canada. Sistemi di tassazione sulle banche «potrebbero generare entrate consistenti», osserva la Commissione, «limitando allo stesso tempo i comportamenti indesiderabili da parte degli istituti, e potrebbero essere gestiti a costi ragionevoli». Oltre a contribuire ai costi della crisi, ci sono anche ipotesi sull'uso di questi proventi per finanziare l'adattamento ai cambiamenti climatici o gli aiuti allo sviluppo.
Una delle proposte guardate con maggior interesse dalla Commissione è quella della Svezia, che ha già in uso una tassa supplementare allo 0,036% sul suo sistema bancario.
Riprodurlo nell'insieme dell'Ue consentirebbe di «ottenere delle entrate annuali da 13 miliardi di euro», stima Bruxelles, e frutterebbe «oltre 50 miliardi applicando il tasso americano dello 0,15%». A gennaio Washington ha annunciato l'intenzione di creare questa nuova tassa. Parallelamente una tassa di questo tipo «potrebbe potenzialmente spingere l'industria finanziaria a interiorizzare i costi di una crisi sistemica», osserva la Commissione. Quanto all'ipotesi di tassare le transazioni finanziarie, secondo l'Ue renderebbe circa 20 miliardi di euro l'anno.