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Il fisco degli altri

del 03/04/2010
di: La Redazione
Il fisco degli altri
Una tassa sulla canzone simbolo della solidarietà ad Haiti. È questa la decisione del ministero del Tesoro britannico che dopo aver disposto inizialmente l'esenzione dall'Iva (al 17,5%) per «Everybody hurts», la cover dei Rem prodotta da Simon Cowell a favore dei terremotati dell'isola caraibica, ha deciso adesso di fare marcia indietro inviando una richiesta di rimborsi per 250mila sterline al Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale, che dovrebbe tagliarli dal proprio bilancio. «A causa della legge europea non possiamo esentare un bene dall'Iva», si sono giustificati i vertici del ministero secondo cui in qualche modo l'imposta deve pur essere raccolta.

La Russia si prepara a varare una moratoria sul transfer pricing. Almeno per i prossimi due anni. Il vice ministro delle Finanze di Mosca, Sergei Shatalov, ha annunciato che il governo è pronto a inserire un emendamento al progetto di legge sul trasfer pricing per congelare l'applicazione delle sanzioni per gli anni 2011 e 2012. Se approvata dalla Duma, la nuova legge entrerà in vigore il primo gennaio del prossimo anno.

Nuova tornata di accordi fiscali per l'Australia. Il ministro delle Finanze, Nick Sherry, ha reso noto che il Paese ha portato a conclusione sette nuove intese per lo scambio di informazioni strategiche nella lotta all'evasione internazionale arrivando così a quota 22 accordi. In particolare, le nuove intese siglate dall'Australia e conformi agli standard Ocse riguardano le Isole Cayman, le Bahamas, il Belize, la Repubblica Domenicana, Grenada, Saint Lucie e Turks & Caisos.

La Svizzera è interessata a pervenire a «una soluzione globale con l'Italia» su tutte le questioni fiscali aperte con l'Italia. È quanto ha sottolineato l'ambasciatore della Svizzera Bernardino Regazzoni nel corso dell'incontro con il Gruppo lombardo dei Cavalieri del Lavoro e la Camera di Commercio Svizzera in Italia, il 29 marzo scorso. Per l'ambasciatore occorre dunque lavorare a un nuovo accordo «per evitare la doppia imposizione, allargato allo scambio di informazioni tra autorità fiscali secondo il modello Ocse». L'ambasciatore, infine ha negato che la Svizzera possa essere considerata un paradiso fiscale. «Tale affermazione», ha detto, «è sprovvista di fondamento. In seguito all'accordo con L'Ue sulla fiscalità del risparmio in vigore dal 2005, la Svizzera tassa i redditi da capitale proveniente dall'Unione e ne trasferisce in larga misura il beneficio agli stati d'origine. Nel solo 2008, il gettito riversato all'Unione europea è stato di 738 milioni di franchi, di cui 142 milioni all'Italia, primo beneficiario».

a cura di Gabriele Frontoni

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