
L'iniziativa per fornire aiuto concreto ai più indigenti e, nel contempo, per favorire l'inserimento sociale e lavorativo di chi è rimasto ai margini del mercato occupazionale era stata presentata tre mesi fa, precisando che la «regia» dell'operazione sarebbe stata in capo alle amministrazioni comunali, in collaborazione con i centri per l'impiego, le istituzioni scolastiche e le aziende sanitarie locali (si veda ItaliaOggi del 19/09/2013).
Una volta acceso il semaforo verde di via XX settembre, dunque, i grandi comuni (in questa prima fase), pubblicati i bandi per l'accesso al Sia e, progressivamente, analizzate le domande, potranno cominciare a distribuire la «social card» a una platea di 50 mila destinatari; sono stati avviati i contatti con tutte le città del Mezzogiorno, va avanti Giovannini, «cui questa sperimentazione è destinata», in seguito si passerà al coinvolgimento delle aree del Centro-Nord della penisola. L'intero ammontare delle risorse stanziate dall'esecutivo per combattere la povertà è pari a «810 milioni» e, nell'ultimo decennio, prosegue, non si registrano analoghe misure per agire contro questo fenomeno che appare inarrestabile per il perdurare della crisi economica globale.
Obiettivo del governo è arrivare al mese di aprile con il completamento dei bandi e delle erogazioni della carta di debito «per quasi 400-450 mila» persone, su un totale di «4,8 milioni» di individui poveri, in Italia.