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Enti camerali per la valorizzazione del made in Italy

del 20/12/2013
di: La Redazione
Enti camerali per la valorizzazione del made in Italy
Valorizzare le filiere e i distretti del made in Italy. Unionfiliere , l'associazione del Sistema camerale che da un biennio opera per sostenere questi snodi fondamentali dell'economia reale, si lancia nella sfida assegnatagli con al timone un nuovo presidente, Luca Giusti, presidente della camera di commercio di Prato, nominato lo scorso 29 ottobre alla guida dell'associazione. A lui abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto sull'attività di Unionfiliere e per conoscerne i progetti futuri.

Domanda. Lei arriva ai vertici di Unionfiliere a due anni dalla sua costituzione. Può tracciare un bilancio dell'attività dell'associazione, in particolar modo sui risultati dell'ultimo anno?

Risposta. Il 2013 è stato un anno di crescita per Unionfiliere. Oltre ai Comitati dell'oro e della moda, sono stati costituiti quelli dell'edilizia e dell'abitare sostenibile, della nautica, della meccanica e dell'agroindustria. Si è inoltre rafforzata la collaborazione con i distretti e ampliato il numero delle imprese coinvolte nei progetti. Gli obiettivi strategici alla base della costituzione di Unionfiliere sono stati confermati: promuovere, in tema di politiche di sviluppo delle piccole e medie imprese, un approccio progettuale teso a sviluppare una cultura di filiera, con iniziative che prevedano il coinvolgimento di tutti i diversi attori lungo l'intera catena del valore.

D'altra parte, la sfida della competitività richiede investimenti così consistenti che solo imprese strutturate possono sostenere; in questo contesto, o l'impresa cresce in dimensione o impara a collaborare, strutturalmente, con gli altri attori della filiera. Per questo motivo le camere di commercio, con Unionfiliere, hanno scelto di favorire progetti di filiera che, per loro natura, presuppongono alleanze e collaborazioni tra sistemi istituzionali, camerali, associativi, sindacali. Così operando, Unionfiliere è diventata un luogo dove si lavora progettando il futuro, condividendo modelli di sviluppo che possano essere di supporto a imprese che devono trasformarsi e reinventarsi per poter operare in un mercato sempre più complesso e globalizzato.

D. Nel Rapporto GreenItaly 2013 di Unioncamere e Fondazione Symbola emerge chiaramente la necessità di creare una missione condivisa che mobiliti energie e talenti per cogliere sfide e opportunità della nuova economia globale. Questa è in un certo senso anche la vostra mission, vero?

R. Assolutamente sì. In Unionfiliere non solo si condivide totalmente tale idea, ma si lavora concretamente, giorno per giorno, per tradurre quella sfida in azioni concrete utili alle imprese nel loro agire quotidiano. In particolare Unionfiliere è impegnata nello sviluppo di iniziative indirizzate a quelle filiere per le quali è già stato costituito il relativo Comitato: oro, moda, edilizia e abitare sostenibile, nautica, meccanica, agroindustria.

Iniziative che vengono poi tradotte in strumenti condivisi e trasferiti, attraverso la rete delle camere di commercio, alle imprese. L'adozione di strumenti omogenei, e quindi di sistema, non mortifica le specificità territoriali. Anzi, nella pur necessaria unitarietà di azione, vengono messe in risalto quelle peculiarità che costituiscono un innegabile fattore di successo dei prodotti made in Italy.

D. Un tema strategico, sempre più attuale, è legato al concetto di sviluppo sostenibile, inteso sia in termini ambientali, che economici e sociali. Qual è il contributo di Unionfiliere a sostegno di questo modello?

R. Filiere e sviluppo sostenibile rappresentano un binomio ineludibile per l'impresa del futuro, per quell'impresa cioè che ha accettato la sfida del cambiamento e modificato il proprio approccio passando dalla cultura del fare alla cultura di impresa. I nuovi modelli di sviluppo, e i relativi progetti in continua sperimentazione, sono, quindi, elaborati da Unionfliere per quelle imprese che tutti i Comitati di filiera hanno deciso di identificare con l'acronimo Tf cioè imprese attente ai valori dell'appartenenza (Territorio e Filiera), dell'identità (Tradizione e Futuro), delle relazioni (Trasparenza e Fiducia). Riqualificazione delle filiere e loro promozione nei mercati interno e internazionali: così può essere sintetizzata la strategia di Unionfiliere per la valorizzazione del made in Italy.

D. Il nuovo anno è alle porte. Quali sono i progetti per il prossimo futuro?

R. A due anni dalla costituzione dell'associazione, può considerarsi conclusa una prima fase di start up. Parte ora una seconda fase all'insegna del consolidamento e dello sviluppo delle attività di Unionfiliere, che dovrà diventare un riferimento sempre più attivo e presente in ambito nazionale. Oltre a svolgere la propria quotidiana attività a favore delle filiere rappresentate e a implementare i progetti in fase di realizzazione, Unionfiliere, nel corso del 2014, si propone di consolidare ulteriormente i rapporti con il sistema delle camere di commercio, e di allargare la propria base associativa, allo scopo di facilitare ulteriormente l'avvio di nuove collaborazioni con altri soggetti, pubblici e privati.

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