
Parola di Enrico Giovannini, ministro del welfare, che dedica un incontro con la stampa nella sede di via Veneto, a Roma, alle misure passate, presenti e future per risollevare l'impiego «rosa» e superare quel «gender gap» (la differenza salariale fra i sessi) che nella penisola, secondo Eurostat, era al 5,8% nel 2011, dato rimasto «abbastanza stabile» anche col perdurare della crisi. Il 2014 che sta per aprirsi, anno europeo per la conciliazione tempi di cura familiare e lavoro, vedrà a gennaio l'istituzione di una commissione per studiare gli interventi idonei a incrementare l'occupazione femminile; nel giro di due mesi si produrranno proposte migliorative, intanto è all'orizzonte il rifinanziamento per 4 milioni del fondo ad hoc gestito dal dipartimento della famiglia della presidenza del consiglio (si veda ItaliaOggi Sette del 16/12/2013).
I «bonus», dunque, hanno centrato alcuni traguardi, poiché delle 6 mila 500 donne assunte grazie alla legge 92/2012 dell'ex titolare del dicastero Elsa Fornero, 2 mila sono a tempo indeterminato, 4 mila 200 abitano nelle regioni meridionali e la metà sono under35.
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