
Una proposta del relatore, Maino Marchi del Pd, permette di esentare dal pagamento dell'Imu i possessori di fabbricati agricoli, e taglia da 100 a 75 il moltiplicatore per i terreni dei coltivatori. Spunta una novità fiscale anche per il settore del leasing, perché, si legge in una proposta di modifica approvata, «in caso di locazione finanziaria, la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto». L'esecutivo fa, poi, passare il testo che agevola la costruzione di nuovi impianti sportivi, tra i quali gli stadi, e la messa in sicurezza di quelle strutture esistenti (attraverso una serie di semplificazioni amministrative) che, tuttavia, esclude l'edificazione nelle medesime aree di complessi residenziali. Sul fronte del lavoro, 126 milioni per l'anno 2014 andranno ai lavoratori socialmente utili dei comune di Napoli e Palermo e della regione Calabria, e un impegno finanziario di 950 milioni (fra il 2014 e il 2020) consentirà la protezione di altri 17 mila esodati, personale rimasto senza stipendio, né pensione avendo aderito ad accordi aziendali per lasciare il posto, prima dell'entrata in vigore della legge 214/2011.
Istituito per il 2014 il «bonus bebè»: le risorse per i nuovi nati ammonteranno a 22 milioni e i criteri per l'erogazione dei contributi saranno stabiliti in un decreto di palazzo Chigi, di concerto con il dicastero di via XX Settembre. Una proposta di modifica depositata dal relatore prevede di aumentare ulteriormente l'imposta di bollo per le imprese sui depositi titoli, che passerà da 10.000 euro (così come previsto da un precedente emendamento) a 14.000 euro. Vengono infine stanziati 50 milioni per il 2014 per aumentare il trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà. La proposta di modifica prevede che l'ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà sia aumentato del 10% della retribuzione persa a seguito della riduzione di orario. E per finire si torna all'antico sulle detrazioni per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Il bonus mobili potrà essere riferito anche a spese «superiori» rispetto a quelle per le ristrutturazioni. Lo prevede un emendamento di Marchi che punta a cancellare una proposta già approvata dalla commissione nei giorni scorsi secondo cui le spese per i mobili non dovevano superare il costo della ristrutturazione.