Si allarga il fronte anti-semaforo. Dopo il consiglio agricoltura di ieri, contro il sistema di etichettatura degli alimenti con i bollini rossi deciso dalla Gran Bretagna ci sono quindici stati oltre all'Italia. Roma, che ha portato all'attenzione di tutti gli altri paesi la decisione di Londra di adottare uno schema volontario di etichettatura a semaforo (si veda da ultimo ItaliaOggi del 9/10/2013), che penalizzerebbe le produzioni di qualità come le DOP e le IGP, intende andare avanti per bloccare l'iniziativa del governo britannico. «L'Italia è pronta a reagire alla possibile introduzione del cosiddetto “semaforo rosso” per alcune tipologie di alimenti», ha attaccato il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo. Che la faccenda sia ormai più di una questione di etichetta e finisca per investire direttamente i governi lo mostra anche l'intervento di Emma Bonino, anche lei ieri a Bruxelles per il Consiglio affari esteri. «Il dossier del semaforo è di lungo corso», ha detto il ministro degli esteri ai giornalisti ricordando di aver affrontato esplicitamente il tema con il collega britannico William Hague già in luglio, in ottobre e più di recente in una lettera. «Ho fatto presente che si tratta dell'applicazione di un regolamento che diventa più stringente del quadro normativo europeo», ha aggiunto Bonino, «posso capire le esigenze della trasparenza ma qui si passa da informazioni neutre in etichetta a un vero e proprio segnale di pericolo e lo si fa senza considerare le quantità di prodotto che di solito si assumono». Il contrasto all'etichetta a semaforo, ha concluso Bonino «è un punto da tenere e da far valere».