
La commissione bilancio ha poi approvato anche un altro emendamento molto atteso, in quanto già annunciato nel passaggio della legge di stabilità al senato. Si tratta della cosiddetta «web tax», ossia la stretta fiscale voluta dal presidente della quinta commissione di Montecitorio, Francesco Boccia, che impone ai soggetti passivi che intendano acquistare servizi online (commercio elettronico diretto e indiretto) di acquistarli da soggetti titolari di una partita Iva italiana.
L'emendamento impone anche che gli spazi pubblicitari on line e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca, debbano essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti (editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario) titolari di partita Iva italiana. La stretta, rivolta in particolar modo a giganti del web come il motore di ricerca Google, «si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti». Quantificare il gettito della web tax non è ancora possibile, ma Boccia ha assicurato che tutto il ricavato sarà utilizzato per la riduzione del cuneo fiscale su lavoratori e imprese.
È saltato il limite di 100 mila euro per i versamenti obbligatori da parte dei notai nel nuovo deposito di garanzia per le transazioni immobiliari. Il testo, licenziato dal senato, prevedeva che tutte le somme versate nell'ambito dei compromessi per l'acquisto di immobili dovessero essere versate dai notai, in via cautelativa, in un fondo apposito, in attesa delle verifiche di rito. La norma originaria escludeva però le somme inferiori ai 100 mila euro, ma ora questo tetto è venuto meno. Infine il sottosegretario all'economia, Pier Paolo Baretta, ha annunciato la presentazione di due emendamenti che dovranno affrontare la questione della gestione del demanio marittimo.
Il primo punterà a risolvere il problema dei contenziosi sulle pertinenze degli stabilimenti balneari e nell'altro si propone alla commissione bilancio stessa un riordino complessivo della materia.
Approvato anche un emendamento che incrementa da 300 a 500 milioni il fondo per rinnovare i parchi automobilistici e ferroviari dei servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.
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