
A oggi la situazione si riassume dunque con prezzi più alti, servizi peggiori, centrali ferme, posti di lavoro sempre più a rischio. La Genco (Edipower) è stata smembrata, Tirreno Power è in difficoltà (vedi anche vicenda Vado Ligure), E.On ha deciso di cedere gli asset italiani (anche singolarmente).
Eppure di problematiche così rilevanti per il sistema Paese non se ne parla e il silenzio della politica è divenuto ormai assordante. La situazione in atto meriterebbe maggiori approfondimenti e un dibattito a più voci che la Flaei e la Cisl hanno sollecitato da tempo in ogni sede. Al riguardo, la Flaei ha sviluppato al suo recente congresso nazionale (maggio 2013) una riflessione, presentando 4 contributi progettuali (Rinnovabili ed efficienza energetica, sostegno alla generazione tradizionale, reti e innovazioni tecnologiche, decommissioning e deposito nazionale), che ha sottoposto a governo e istituzioni. Proposte ribadite nel corso della recente audizione dei sindacati presso la X commissione attività produttive della camera dei deputati, in merito alla strategia energetica nazionale. Non dobbiamo fare l'errore di pensare in piccolo e solo nell'immediato, occorre portare a compimento la trasformazione di alcuni grandi impianti di generazione elettrica per ridurre l'impatto ambientale di vecchie centrali da dismettere, assicurare una stabilità dell'offerta elettrica e un mix adeguato in un disegno di modernizzazione delle grandi reti strategiche nazionali, a partire da quelle energetiche, che rappresentano il nuovo orizzonte dello sviluppo.