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Caso Finbieticola, Terrae fa ricorso

del 25/03/2010
di: di Espedito Ausilio
Caso Finbieticola, Terrae fa ricorso
Corto circuito su Finbieticola. La sentenza n. 4583/2010 del 23 febbraio, resa nota due giorni fa, con cui il Tar Lazio ha accolto il ricorso di dieci agricoltori (in gran parte di Coldiretti) contro la «privatizzazione» di Finbieticola in Terrae, ha innescato la reazione di quest'ultima, che ha subito annunciato il ricorso in Consiglio di stato. Secondo i giudici amministrativi: i soldi a disposizione sono pubblici e tali devono tornare. Così ordinano al ministero delle Politiche agricole di «esercitare entro 90 giorni dalla notificazione della decisione, i propri poteri di vigilanza e sanzionatori sul settore bieticolo-saccarifero procedendo (...) alla ignizione delle somme oggetto di operazioni illegittime nei termini meglio precisati», si legge nella sentenza del 22 febbraio, «in motivazione e al conseguente recupero delle somme in tal modo distratte dalle finalità pubblicistiche correlate agli interessi dei bieticoltori». Tradotto: siamo al commissariamento. Il Tar ha imposto la nomina, per persistente inerzia, di un «commissario ad acta» individuato nel «prefetto di Roma o un funzionario da lui delegato il quale si insedierà entro dieci giorni dalla scadenza del termine sopra concesso all'amministrazione e provvederà in luogo dell'amministrazione stessa nel termine di 90 giorni». Fin qui la sentenza. Ieri è giunto il commento di Terrae. In una nota si legge: «La sentenza accerta l'esistenza di un obbligo del Mipaaf di provvedere, sulle istanze di dieci bieticoltori che avevano chiesto di esercitare non meglio specificati poteri «interdittivi, di recupero e sanzionatori», in relazione all'impiego di risorse economiche ritenute pubbliche». Si tratta di risorse attribuite a Finbieticola a metà degli anni 80 di cui il Tar riconosce il carattere pubblico e la sussistenza di un vincolo di destinazione delle stesse a investimenti nel saccarifero. Per Terrae «sulla natura giuridica delle risorse, la sentenza accoglie tesi dell'Avvocatura dello stato e del Mipaaf che Terrae ha già formalmente contestato proponendo impugnazione». Alla luce della sentenza, la stessa società «ribadisce il convincimento circa l'erroneità delle conclusioni a cui è pervenuto il Tar Lazio in merito alla natura pubblica delle risorse ad essa attribuite e all'esistenza e al permanere di vincoli di destinazione, e provvederà alla piena tutela delle proprie ragioni proponendo innanzi tutto appello al Consiglio di Stato, in modo tale da poter vedere riconosciute la fondatezza delle proprie posizioni, nell'ambito di un procedimento accelerato, destinato a concludersi nel giro di poche settimane».
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