
Accolto il ricorso di alcune associazioni di consumatori. I giudici amministrativi sia allineano alla sentenza 6929/12 della Cassazione secondo cui quando l'Agenzia del territorio procede all'attribuzione d'ufficio di un nuovo classamento all'unità immobiliare a destinazione ordinaria deve specificare la causale della modifica. L'iter di revisione della rendita catastale previsto dalla legge 311/04 vuole che il risultato del rapporto tra il valore medio di mercato e il valore medio catastale riferito alla microzona comunale vada confrontato con quello computato rispetto all'insieme delle microzone del territorio amministrato. E la richiesta di revisione del classamento delle unità immobiliari della microzona è ammessa solamente se il primo rapporto si discosta in misura significativa dal secondo. Il punto è servono dati omogenei per applicare la normativa in modo corretto. Ma per farlo risulta necessario attribuire a ciascuna microzona della città un peso specifico, vale a dire la rappresentazione corretta della situazione di fatto che giustifica o meno la revisione catastale. Devono dunque essere annullati gli atti del Comune che individuano le varie porzioni di territorio della città se non tengono conto che il peso del centro storico è di gran lunga superiore a quello delle aree periferiche.