Cresce ancora il numero dei ricorsi presso le Commissioni tributarie provinciali. Dal rapporto trimestrale sullo stato del contenzioso tributario reso noto, ieri, dal Dipartimento delle finanze è emerso che nel terzo trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'incremento è stato del 28,3% (+7.205 ricorsi). Aumenta, però, anche la velocità con cui le Ctp riescono a smaltire le giacenze. Tra luglio e settembre, infatti, sono stati 41.599 i ricorsi definiti dalle Commissioni, a fronte di 32.623 istanze presentate, il 75,2% delle quali di valore inferiore a 20 mila euro. Più moderata, invece, la crescita dei ricorsi di valore superiore a 20 mila euro che, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, ha subito un incremento del 2,5%. Diverso, invece, l'andamento del contenzioso presso le Commissioni tributarie regionali dove il numero degli appelli presentati è diminuito costantemente a partire dal 2011 (-24,9% rispetto al 2011 e -8,4% rispetto al 2012). A fare da padrone come tributo maggiormente presente negli atti contestati nel trimestre di riferimento, l'Irpef che è presente nel 22,8% degli atti impugnati, seguito da Iva con il 13,4% dei casi e Tarsu e Tia con 11,1%. Dal punto di vista della natura del contribuente i ricorsi sono presentati prevalentemente da persone fisiche (73%) e società di capitali (18,6%). È, infine, terminata la definizione di tutte le cause soggette a definizione agevolata delle liti pendenti al 31 dicembre 2011.