
Non ci sarà invece alcuna rottamazione delle cartelle esattoriali. I contribuenti potranno beneficiare solo dell'azzeramento degli interessi di mora. Anche sulla vendita delle spiagge il governo ha fatto dietrofront, limitandosi ad assicurare un prossimo intervento di riordino attraverso un dlgs ad hoc.
Trovato l'accordo su casa, spiagge e cartelle esattoriali, la commissione bilancio di palazzo Madama ha lavorato fino a tarda notte per sciogliere gli ultimi nodi e consentire al ddl di approdare oggi in aula. Dove, come annunciato dal ministro per i rapporti con il parlamento Dario Franceschini, il governo porrà la questione di fiducia (soprattutto per testare la tenuta della nuova maggioranza formatasi dopo la scissione tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra). Anche se al momento non si sa ancora se a essere blindato sarà il testo licenziato dalla commissione o un maxiemendamento del governo che in ogni caso recepirà il lavoro dei senatori. Ancora incerta la misura della deducibilità della vecchia Imu dal reddito di impresa. Governo e relatori vorrebbero portarla dal 20 al 30% ma le risorse non sono ancora state individuate. Mentre il nodo sulla deducibilità dei beni strumentali agricoli, inclusi i terreni, potrebbe essere rinviato al confronto alla camera.
Cartelle esattoriali. La proposta di modifica dei relatori prevede che «relativamente ai carichi inclusi in ruoli emessi da uffici statali, agenzie fiscali, regioni, province e comuni e affidati agli agenti di riscossione fino al 31 ottobre 2013, i debitori possono estinguere il loro debito senza corrispondere interessi e con il pagamento di una somma pari all'intero importo originariamente iscritto a ruolo». Niente sconti, quindi, né sul quantum dell'imposta, né sulle sanzioni, ma solo azzeramento degli interessi di mora. Entro il 30 maggio 2014, inoltre, gli agenti della riscossione dovranno informare i debitori attraverso posta ordinaria che entro il 30 giugno 2014 potranno decidere di aderire versando almeno il 50% della somma dovuta. Il restante importo, infatti, potrà essere versato entro il 16 settembre 2014.
Spiagge. L'emendamento dei relatori impegna il governo, entro giugno 2014, a adottare un decreto legislativo per riformare la legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime, con la previsione di canoni in misura superiore e modalità di trasferimento in proprietà alle regioni dei beni appartenenti al demanio marittimo, e delle relative pertinenze. Da questa operazione resterebbero esclusi i beni in uso per effettive finalità istituzionali alle amministrazioni dello stato, oltre ai porti di rilevanza nazionale e internazionale. L'emendamento, però, si occupa anche delle eventuali pendenze con l'amministrazione finanziaria. In particolare, la norma prevede che «le pendenze giudiziarie in essere alla data del 30 settembre 2013, concernenti il pagamento in favore dell'erario statale dei canoni e degli indennizzi per l'utilizzo dei beni demaniali, possono essere integralmente definite a domanda all'ente gestore da parte del soggetto interessato mediante il versamento o diretto in un'unica soluzione del 30% delle somme dovute, o rateizzato, fino ad un massimo di nove rate annuali, di un importo pari al 70% delle somme dovute a cui vanno ad aggiungersi gli interessi legali».