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Olio salvo, da oggi

del 22/11/2013
di: di Alberto Grimelli
Olio salvo, da oggi
A partire da oggi più nessun ostacolo alla piena applicazione della legge Salva olio italiano, anche chiamata legge Mongiello (dal cognome della senatrice, Colomba Mongiello, che fu prima firmataria della proposta di legge). Molte le novità che la norma, la n. 9 del 2013 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio scorso, aveva introdotto a beneficio dei consumatori. Per esempio, una dimensione minima dei caratteri per l'indicazione d'origine e la presentazione della bottiglia, correttamente tappata ed etichettata, nei pubblici esercizi al posto delle oliere. La legge rende inoltre impossibile la registrazione di marchi, e li revoca per quelli già registrati, atti a ingannare il pubblico sulla provenienza dell'extra vergine. A tutela dei produttori il divieto di vendita sottocosto dell'olio nella grande distribuzione, se non dietro comunicazione al comune e non più di una volta all'anno. A fini regolatori del mercato, e per evitare speculazioni, sono state introdotte norme più stringenti a proposito del traffico di perfezionamento attivo, procedura che permette l'importazione temporanea, senza pagamento di dazi e Iva, di olio purché destinato all'esportazione. Quando ancora si trattava di un progetto di legge, in discussione in Parlamento, l'Unione europea decise di attivare la procedura Tris (Technical regulation information system) per sospenderne l'efficacia per un anno (notifica 2012/650/I del 21 novembre 2012), in attesa dell'emanazione di norme simili da parte della Commissione Ue. Il commissario all'agricoltura Ciolos, però, a seguito delle proteste del premier inglese Cameron e dell'Olanda, decise di bloccare il percorso del regolamento che sanciva l'introduzione del tappo antirabbocco e altre misure relative alla commercializzazione dell'olio d'oliva. La legge Mongiello restò lo stesso in un limbo, non senza contestazioni e dubbi. Tanto che l'Antitrust, a giugno di quest'anno, ha sconsigliato, con un parere del suo presidente, l'applicazione della norma. Tutto passato, ormai. Con la fine della sospensiva dell'Unione europea si scongiura anche un contenzioso giudiziario tra l'Italia e la Commissione. Il governo Monti, infatti, promulgando la legge disattese la richiesta di sospensione Tris ma l'Unione europea, sulla questione, decise di non aprire alcuna procedura di infrazione contro il nostro paese. Un braccio di ferro silenzioso e sottotraccia che ha fine il 22 novembre 2013.
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