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Se il costo è fittizio anche i ricavi lo sono

del 21/11/2013
di: Debora Alberici
Se il costo è fittizio anche i ricavi lo sono
Le società che hanno contabilizzato costi fittizi sulla base di false fatture possono dimostrare che anche i relativi ricavi sono fittizi, ottenendo così l'annullamento dell'accertamento da parte del fisco.

È ancora una volta il dl semplificazioni a dare una mano alle imprese accusate di fatture false, in virtù del quale, ha sancito la Corte di cassazione con la sentenza n. 25967 del 20 novembre 2013, la contribuente che riceve una rettifica del reddito sulla base di fatture false può dimostrare che i ricavi non sono effettivi.

Con riguardo alle operazioni oggettivamente inesistenti, spiega la Corte, l'art. 8, del dl 16/2012, pur essendo entrato in vigore dopo l'inizio della controversia fra fisco e società, può essere applicato retroattivamente, in quanto disposizione più favorevole al contribuente. Infatti, detto che, «ai fini dell'accertamento delle imposte sui redditi non concorrono alla formazione del reddito oggetto di rettifica i componenti positivi direttamente afferenti a spese o altri componenti negativi relativi a beni o servizi non effettivamente scambiati o prestati entro i limiti dell'ammontare non ammesso in deduzione delle predette spese o altri componenti negativi», ed ha previsto, in tal caso, l'applicazione di una sanzione amministrativa.

In queste ipotesi, spiegano ancora i giudici con l'«Ermellino», grava sul contribuente l'onere di provare che i componenti positivi, che si duole abbiano nell'accertamento concorso alla formazione del reddito, siano fittizi anch'essi perché ricavi correlati, vale a dire direttamente afferenti a spese o ad altri componenti negativi relativi a beni o servizi non effettivamente scambiati o prestati.

La vicenda riguarda una società che ha ricevuto una rettifica del reddito da parte dell'amministrazione finanziaria in quanto, dopo una verifica della Guardia di Finanza, erano emerse una serie di fatture relative a operazioni inesistenti.

La contribuente si era difesa sostenendo che anche i ricavi erano fittizi. Ctp e Ctr non hanno accolto questa tesi della difesa. La Cassazione ha ribaltato il verdetto dando ragione all'azienda.

Dello stesso avviso la Procura generale del Palazzaccio che ha chiesto di accogliere il ricorso della contribuente.

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