
Per arginare il fenomeno, la prima precauzione, individuata dal Garante, prescrive ai call center di tenere traccia delle chiamate mute. In ogni caso, poi, oltre 3 secondi dalla risposta dell'utente la chiamata dovrà essere abbattuta dal sistema. Non potranno, inoltre, verificarsi più di 3 telefonate mute ogni 100 andate a buon fine. Tale rapporto dovrà essere rispettato nell'ambito di ogni singola campagna di telemarketing.
L' utente, poi, non potrà più essere messo in attesa totalmente silenziosa, il sistema ,infatti, dovrà generare una sorta di rumore ambientale (come voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio) per dare la sensazione che la chiamata non provenga da un eventuale molestatore. In particolare, gli operatori devono l'accorgimento tecnico denominato comfort noise: trasmissione, da parte del call center all'utente chiamato, di una traccia audio preregistrata che riproduce un rumore ambientale sintetico. In pratica, nel momento stesso in cui l'interessato solleva il ricevitore, deve avere la sensazione di provenire da un ambiente lavorativo.
L'utente disturbato da una chiamata muta, poi, non potrà essere ricontattato per una settimana. «A seguito di una telefonata muta», prescrive il Garante, «deve essere preclusa la possibilità di richiamare quella specifica utenza per un intervallo non inferiore a sette giorni». Il termine è stato commisurato sia al periodo (quindicinale) di utilizzabilità delle liste di dati provenienti dagli elenchi telefonici a seguito del riscontro presso il Registro pubblico delle opposizioni, sia alla durata media delle campagne di telemarketing, generalmente pari a 30-60 giorni. Inoltre, il successivo riuso del numero deve avvenire in modo da assicurare il ricorso a un sistema prioritario di instradamento della chiamata, tale che sia sempre garantita la presenza di un operatore disponibile prima che essa venga effettuata. Infine, i report statistici sulle telefonate mute per ciascuna campagna devono essere conservati per almeno due anni. Lo schema di provvedimento generale prevede, poi, la possibilità, aperta a tutti i soggetti interessati, di poter inviare commenti e osservazioni all'indirizzo chiamatemute@gpdp.it.
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