Dal 3 aprile certificati medici on-line all'Inps. E dal 19 giugno le attestazioni di malattia in forma cartacea andranno definitivamente in soffitta. I lavoratori del pubblico impiego non dovranno più preoccuparsi di trasmettere i certificati alla propria amministrazione di appartenenza. Perché saranno i medici a inviarli telematicamente all'Inps, la quale a sua volta, una volta ricevuti i documenti, dovrà girarli immediatamente all'ente. Chi non si adeguerà andrà incontro a pesanti sanzioni che potranno arrivare, in caso di recidiva, fino al licenziamento per il lavoratore e alla decadenza della convenzione con il Servizio sanitario nazionale per il medico. Nello stesso giorno in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 65 del 19 marzo 2010) il decreto 26 febbraio 2010 del ministero della salute con le specifiche tecniche per l'invio dei certificati al Sac (il «Sistema di accoglienza centrale» messo a punto dal ministero dell'economia per la trasmissione dei documenti, ndr), il dicastero di Renato Brunetta, ha diramato una circolare, indirizzata a tutte le amministrazioni centrali e locali, per chiarire la tabella di marcia di quella che si annuncia come una vera rivoluzione nei rapporti di lavoro. La nota (n. 1/2010) del dipartimento digitalizzazione p.a. e innovazione tecnologica di palazzo Vidoni indica una tempistica molto stretta per i medici che dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione del dm 26/2/2010 in G.U. (e dunque dal 3 aprile) dovranno essere pronti a inviare i certificati in via telematica. Anche se potranno beneficiare di un periodo transitorio di tre mesi (fino al 19 giugno) in cui sarà ancora possibile rilasciare certificati in forma cartacea. Dopo, la trasmissione dovrà avvenire esclusivamente on-line e in caso di inosservanza scatteranno le sanzioni. Ma non subito. Brunetta ha previsto infatti un mese di tempo di «collaudo» per verificare che tutto funzioni correttamente. Dal 19 luglio non ci saranno più scuse. Le amministrazioni che continueranno a ricevere certificati in forma cartacea dovranno informare entro 48 ore l'Asl di riferimento che provvederà a sanzionare i medici inadempienti. I certificati dovranno essere trasmessi per periodi di malattia superiori ai dieci giorni e «in ogni caso dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare».
L'accelerazione di Brunetta sui certificati medici online preoccupa però i medici di famiglia. A lanciare l'allarme è Giacolomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), secondo cui «dal 3 aprile saranno a rischio i certificati medici per almeno un milione di lavoratori».