
Questo uno dei passaggi più significativi del convegno nazionale di studio promosso dall'Istituto nazionale revisori contabili tenutosi nei giorni scorsi a Napoli, al quale si aggiunge l'apertura al dialogo con tutte le realtà professionali che i vertici Inrc intendono perseguire nel prossimo futuro, per riaffermare la centralità del ruolo delle professioni giuridico-economiche.
Dedicato alle novità europee in materia di revisione legale ed alle procedure di controllo e gestione delle imprese sottoposte a confisca e sequestro, il convegno è stata anche la prima uscita ufficiale del nuovo vertice dell'Inrc, recentemente rieletto con mandato triennale.
«Quella del revisore legale», ha sottolineato il presidente dell'Inrc Virgilio Baresi intervenendo al convegno, «è una delle prime professioni europee riconosciute da tutti gli stati-membri e ha una alta valenza sociale, in quanto assicura quella trasparenza e neutralità indispensabili per garantire un sano sviluppo del sistema economico italiano, con salvaguardia dell'impresa e dei lavoratori. La semplificazione di considerarla una “funzione”, sostenuta dalle realtà ordinistiche, è stata finalmente cassata con un recente dlgs che recependo la Direttiva Europa 2006/43, in materia di revisione legale ha espressamente fatto riferimento ad uno specifico percorso di abilitazione professionale».
E al convegno è emerso che i numerosi revisori che svolgono l'operato in qualità di amministratori giudiziari, ricoprono un ruolo cruciale nella gestione delle imprese sottoposte a confisca e sequestro, salvaguardando la correttezza contabile nei bilanci ed adoperandosi per reimmettere le stesse imprese nel circuito produttivo sano del sistema-paese.
«Un ruolo», ha poi ribadito il vicesegretario nazionale dell'Inrc Ubaldo Procaccini, «che diventa cruciale anche negli organismi pubblici. E nell'imminenza delle elezioni regionali, chiediamo a tutti i candidati di impegnarsi a modificare gli statuti per porre in essere quel controllo contabile neutrale nei bilanci delle regioni che solo i revisori legali iscritti nell'apposito Registro, possono garantire».
E l'importanza del dialogo con le altre professioni è stata confermata dalla presenza al convegno del presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli, Achille Coppola che ha richiamato l'attenzione sulla proliferazione di professionisti sottopagati e di una economia sommersa che danneggia il sistema che ha ormai creato ampie sacche di disoccupati e dalla partecipazione del consigliere dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Fabrizio Bianco che ha evidenziato la diffusione di innovative consulenze professionali.
Di grande rilievo, poi, la relazione del presidente della sezione Penale e misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Cesare Vincenti che ha ricordato come proprio in questi giorni si sta svolgendo la discussione in parlamento del decreto con il quale verrà istituita l'Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e verrà anche costituito l'albo nazionale degli amministratori giudiziari, destinato a contestualizzare con rigorose procedure il meccanismo della gestione dei beni sequestrati.
A tal proposito il professor Giovanni Puoti, ordinario di Diritto tributario all'Università La Sapienza di Roma, ha sollevato il dilemma per il soggetto incaricato di questa gestione:
«Deve prevalere la vita dell'impresa secondo criteri imprenditoriali, o deve prevalere l'interesse della conservazione del bene rispetto agli obiettivi della amministrazione giudiziaria? Quest'ultimo passo, molto spesso, si scontra con le regole del mercato. Allora ci si chiede. L'amministratore può correre il rischio d'impresa? Se lo corre rischia il conflitto con l'amministrazione giudiziaria, se non lo corre si trova contro gli interessi dello stesso imprenditore.”
Di rilievo anche l'analisi del Maggiore Giuseppe Bua, della Guardia di finanza nucleo speciale entrate di Roma, sui progressi compiuti dagli organismi preposti alle indagini patrimoniali e la scrupolosa illustrazione delle nuove modalità di gestione dei beni sequestrati, illustrata da Corinna Forte, giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con la nascita di una apposita Agenzia per la gestione dei beni confiscati, contemplata dal decreto legge sulla sicurezza in discussione al Parlamento.
Molto incisivo l'intervento del sostituto procuratore della repubblica Ddia di Napoli, Alessandro D'Alessio che ha ricordato come «una impresa che vuole dare il suo apporto produttivo per una economia sana, necessiterà sempre e comunque di professionisti e consulenti “sani”, corretti, in grado di operare in trasparenza e legittimità».
Altra emergenza da affrontare è poi quella della proliferazione di studi professionali molto, troppo dimensionati, rilevata da Domenico Posca, presidente dell'Unione italiana commercialisti.
«Si dovrà operare per aggregare gli studi professionali e al tempo stesso creare opportunità di lavoro delimitando il numero di consulenze per lasciare spazio a quei colleghi che oggi sono letteralmente senza lavoro».
Rilevante l'intervento nell'emergenza nel Sud Italia, illustrata dal vicepresidente dell'Inrc Giuseppe Sanfilippo che nel porre perplessità sull'efficacia della nuova Agenzia di gestione dei beni confiscati, ha esaltato il costruttivo rapporto instauratosi da tempo tra il giudice nominato e l'amministratore giudiziario.
A conclusione della prima tappa del nuovo Consiglio nazionale dell'Inrc, il presidente Virgilio Baresi ha sottolineato l'importanza delle alleanze costruttive e non egoistiche, nell'interesse del paese.